Dopo una settimana in cui il rugby è passato in secondo piano, finalmente si gioca
Infine, si gioca.
Dopo una settimana in cui il rugby ha rigurgitato il peggio di sé, dando vita ad un odioso, poco edificante e tossico teatrino con al centro uno dei falsi tabù del gioco, la prestazione arbitrale, è ora di mettere da parte tutto il rumore esterno e concentrarsi sul rettangolo verde dove Lions e Sudafrica si giocano il secondo test della serie.
Non sarà però facile scendere in campo nel clima infuocato che ha preceduto la partita. Non lo sarà né per i 46 giocatori eletti a rappresentare le due formazioni, né per i 3 in divisa World Rugby che dovranno dirigere la gara. Né tantomeno per Marius Jonker, il TMO sudafricano sul quale si accese la polemica già la settimana scorsa innescando il circolo vizioso che ha portato agli eccessi degli ultimi giorni.
Inevitabilmente i retweet e i video di Rassie Erasmus e le parole di Siya Kolisi in conferenza stampa avranno un peso. Gli Springboks si augurano che sia positivo e di poter trarre un vantaggio, dopo che la prestazione del primo test ha lasciato più dubbi che certezze nella formazione sudafricana.
Se è vero che gli uomini di Jacques Nienaber (ah, ricordate? L’head coach sudafricano in tutto questo) si sono giocati punto a punto la partita di sabato scorso, hanno dimostrato alcuni limiti a cui sarà difficile ovviare in appena sette giorni.
Quello più apparente riguarda la continuità dello sforzo fisico: nella prima mezz’ora l’intensità degli Springboks ha messo in pesante difficoltà i Lions, ma è poi drasticamente calata cambiando l’inerzia del match.
L’altro sono le idee offensive di una squadra che ha problemi quando si trova a dover rincorrere il punteggio. Con la preparazione travagliata che hanno dovuto affrontare, i sudafricani hanno puntato tutto sulla loro grande difesa e sullo strapotere fisico, ma la capacità di costruire un attacco di alto livello internazionale non è fra le cose che ci hanno mostrato nel corso della prima partita.
Per contro i Lions sono una squadra che ha margini di crescita immediata, e che potrebbe arrivare al secondo test con gli ingranaggi decisamente più rodati. Tagliare gli errori individuali significherebbe togliere gran parte delle situazioni che sono state favorevoli agli avversari sette giorni fa.
Da entrambe le squadre ci si aspetta il medesimo contesto tattico e strategico: Lions e Springboks estremizzeranno i propri principi di gioco e riproporranno una versione esasperata del precedente incontro. I primi proveranno a vincere la contesa del possesso e del territorio attraverso una gestione al piede equilibrata ed estremamente precisa che consenta di sfidare Wiese, Kolbe, le Roux e Mapimpi in aria.
Dopo una prestazione insufficiente Kwagga Smith è stato rimpiazzato dal giocatore dei Leicester Tigers a numero 8. Wiese sarà al debutto internazionale: un giocatore molto solido fisicamente che toglie forse qualcosa al fosforo della squadra ma aggiunge la capacità di essere un portatore efficace in tante situazioni, compresa quella in cui si è trovato Smith in diverse situazioni: ricevere un pallone aereo e resistere alla caccia di Tom Curry.
Il Sudafrica inserisce anche i due piloni più esperti in prima linea, Steven Kitshoff e Frans Malherbe, nel tentativo di recuperare il primato nelle fasi statiche. Se la difesa tiene in piedi la gara e la transizione sui palloni recuperati diventa l’arma offensiva decisiva, il lato offensivo della squadra è completato dalla capacità della mischia chiusa di guadagnare calci di punizione, possibilmente piazzabili.
Si gioca alle ore 18:00. L’incontro sarà diretto da Ben O’Keeffe con l’aiuto di Mathieu Raynal e del medesimo Nic Berry oggetto della furia sudafricana in settimana. A loro tre il più sincero buona fortuna.
Lorenzo Calamai
Sudafrica: 15 Willie le Roux, 14 Cheslin Kolbe, 13 Lukhanyo Am, 12 Damian de Allende, 11 Makazole Mapimpi, 10 Handré Pollard, 9 Faf de Klerk, 8 Jasper Wiese, 7 Pieter-Steph du Toit, 6 Siya Kolisi (c), 5 Franco Mostert, 4 Eben Etzebeth, 3 Frans Malherbe, 2 Bongi Mbonambi, 1 Steven Kitshoff
A disposizione: 16 Malcolm Marx, 17 Trevor Nyakane, 18 Vincent Koch, 19 Lood de Jager, 20 Marco van Staden, 21 Kwagga Smith, 22 Herschel Jantjies, 23 Damian Willemse
British & Irish Lions: 15 Stuart Hogg, 14 Anthony Watson, 13 Chris Harris, 12 Robbie Henshaw, 11 Duhan van der Merwe, 10 Dan Biggar, 9 Conor Murray, 8 Jack Conan, 7 Tom Curry, 6 Courtney Lawes, 5 Alun Wyn Jones (c), 4 Maro Itoje, 3 Tadhg Furlong, 2 Luke Cowan-Dickie, 1 Mako Vunipola
A disposizione: 16 Ken Owens, 17 Rory Sutherland, 18 Kyle Sinckler, 19 Tadhg Beirne, 20 Taulupe Faletau, 21 Ali Price, 22 Owen Farrell, 23 Elliot Daly
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