L’estremo italo-francese si racconta a OnRugby, tra il sogno della nazionale azzurra e l’obiettivo della promozione in Top14.
L’amore per l’Italia e la nazionale, ma anche il legame con Grenoble e il sogno del Top14: ci sono tante cose nella mente e nel cuore di Ange Capuozzo, che si racconta ai microfoni di OnRugby. Gli obiettivi sono chiari, e se uno – come facilmente preventivabile – è la promozione nel massimo campionato francese, l’altro è proprio la maglia azzurra. Capuozzo l’ha già indossata con l’under20 di Fabio Roselli, disputando il mondiale di categoria nel 2019 e facendo un’ottima impressione. Per ora i contatti con la Fir si limitano a messaggi e telefonate, ma tutto può succedere e chissà che Kieran Crowley non possa farci un pensierino.
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Ange, una bella stagione culminata con l’inserimento nel Top XV del ProD2, com’è andata?
È stata una bella stagione. Sono riuscito a confermarmi a Grenoble e per me è importantissimo perché sono nato qui e ho fatto tutte le giovanili con il club. Per me è una cosa speciale. L’anno prossimo spero di fare ancora meglio, non solo personalmente ma soprattutto per la squadra, per puntare alla promozione in Top14.
Sarebbe un grande risultato, anche perché in Top14 stanno arrivando tanti italiani…
Sì, sono contento per Mori e Garbisi. Hanno giocato con me in under 20 e spero che possano fare bene anche in Francia, sono molto forti.
Che ricordi hai di quell’esperienza con la nazionale?
Ho avuto fin da subito un’impressione molto buona. Il livello era davvero alto, sia fisicamente che tecnicamente. La partita che giocammo contro l’Inghilterra ai mondiali confermò il nostro talento: rischiammo di vincerla e perdemmo solo di 2 punti contro un grande avversario.
Come sei arrivato in under 20?
A novembre, l’anno prima del mondiale in Argentina, giocai con la maglia del Grenoble under 20 un’amichevole proprio contro gli Azzurrini. Lì conobbi il coach e gli manifestai il mio interesse e la mia volontà di giocare per l’Italia: per me è un Paese molto importante, i miei nonni sono nati lì e amo la cultura italiana, è parte integrante della mia vita.
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E poi? Sei stato più contattato dalla FIR?
Per il momento ho avuto contatti con loro solo tramite messaggi e qualche chiamata, niente di più. Però per me è molto importante restare in contatto con la Federazione e far sapere loro che sono a disposizione per una chiamata in azzurro. Mi piacerebbe tantissimo giocare per l’Italia: se dovesse servire, io sono pronto.
Segui le franchigie italiane? Cosa pensi del percorso che stanno facendo?
Trovo che il livello delle due squadre sia molto migliorato, giocano in un campionato duro e interessante e sono importanti per la costruzione della nazionale.
Ti piacerebbe giocare in una delle due, un giorno?
Le franchigie sono una grande opportunità, ma adesso sono concentrato solo su Grenoble. Sto bene qui perché è il club dove sono cresciuto e vorrei provare a conquistare la promozione con questa maglia. Se entro 2-3 anni non dovesse essere possibile prenderò in considerazione le varie opportunità. I miei sogni sono la nazionale italiana e il Top14, e voglio inseguirli.
Francesco Palma
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