L’allenatore sudafricano è sicuro della forza dei suoi, oltre che del fatto di poter trovare in Reinach il miglior cambio per De Klerk
Le formazioni ci sono, le parole anche: dopo Warren Gatland anche Jacques Nienaber ha detto la sua prima della terza e decisiva sfida della serie tra il suo Sudafrica e i British Lions. Squadre sull’1-1 e mese estremamente tormentato da entrambe le parti, tra gare (di preparazione) annullate, parole di fuoco, due test match mostruosamente fisici e ancora 80 minuti per decidere chi si porterà a casa la serie.
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Fare un pronostico è impossibile, anche perché Gatland dopo gara-2 aveva parlato del fatto che secondo lui il Sudafrica era stato costretto a spendere enormi energie mentali per raddrizzare la situazione. “Partite di questo livello e intensità è normale che ti tolgano tanto, è quasi estenuante viverle perché la posta in palio è molto elevata. Non ho visto il commento di Gatland ma devo dire di essere d’accordo con lui” ha detto Nienaber, che due anni fa era l’allenatore della difesa negli Springboks Campioni del Mondo in Giappone.
“Dovremo essere bravi a gestire la tensione e la freschezza mentale. Penso che, fortunatamente, tanti elementi di questa squadra hanno già vissuto partite importanti: questo può aiutare a migliorare la situazione in vista di sabato, non a renderlo più facile. Sabato sarà come una finale, una partita do-or-die”.
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Nienaber ha poi parlato delle due modifiche che è stato costretto a fare nel suo XV iniziale, con gli infortuni che hanno tolto di mezzo Faf De Klerk e Pieter-Steph du Toit. L’allenatore sudafricano crede che Reinach possa rappresentare un ottimo backup per De Klerk: “Con il tipo di rugby che giochiamo e il piano che vogliamo attuare, lo stile di gioco di Faf e Cobus sono simili, così come le abilità che possono mettere a disposizione”. Diversa invece la considerazione su Herschel Jantjies, definito un giocatore più fuori dagli schemi, ma comunque importante a partita in corso.
Da segnalare anche che, per la prima volta dall’ottobre 2016, potrebbe rivedersi Mornè Steyn con il Sudafrica. L’eterno mediano d’apertura è stato inserito in panchina, quasi a rappresentare uno spauracchio per quello che successe nella serie di 12 anni fa.
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