Il torneo iridato del rugby league slitta almeno di 12 mesi a causa dei ritiri di Australia e Nuova Zelanda, ma non solo…
Inizialmente programmata a fine ottobre 2021, la Coppa del Mondo di Rugby League è stata rinviata al 2022. Una scelta decisamente importante a pochi mesi dall’inizio dell’evento, che si terrà in Inghilterra e che vedrà al via 16 squadre tra cui la Nazionale Italiana. La notizia del rinvio è stata quasi sorprendente ma scontata, dopo che nelle scorse settimane sia l’Australia che la Nuova Zelanda avevano annunciato il loro ritiro dalla manifestazione.
Ritiro dettato dalla preoccupazione per i giocatori a causa della situazione sanitaria in Inghilterra, e che avrebbe privato il torneo delle due squadre vincitrici delle ultime nove edizioni. Solo la Gran Bretagna (prima) e l’Inghilterra (poi) sono riuscite ad arrivare in finale negli ultimi 50 anni di Coppa del Mondo di Rugby League, ma la questione del rinvio forzato non è stata solamente legata ai ritiri delle due nazioni oceaniche.
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Dall’Australia infatti, paese che con l’Inghilterra è considerabile come la patria del Rugby League, sarebbero arrivati qualcosa come 400-500 persone tra staff e giocatori (dato stimato dalla NRL) i quali avrebbero poi avuto problemi con il rientro in patria per via delle severissime misure ai confini della terra dei canguri. Problemi che li avrebbero portati a rischiare il debutto nel ricco e competitivo campionato locale, costringendo dunque tanti altri giocatori a pensare molto bene al dare una disponibilità così rischiosa per la propria carriera. Ma com’è possibile che da un solo paese arrivino così tante persone?
La risposta sta nel fatto che ci sono alcune Nazionali presenti alla Coppa del Mondo che sono composte da australiani con discendenze di determinate nazioni. È questo il caso dell’Italia, ma anche del Libano e della Grecia. Ci sarebbe quindi un eccessivo impoverimento e diverse squadre farebbero fatica a schierare una rosa competitiva, fatto questo che ha portato al rinvio di un anno. Da segnalare il fatto che l’Italia, quando si giocherà il torneo visto che le date esatte ancora non si conoscono, sarà inserita nella Pool B assieme alla fortissima Australia, alla Scozia e alle Fiji, e avrà il non facile compito di provare ad arrivare seconda per passare ai quarti di finale.
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Il rinvio di un anno pone agli organizzatori problemi decisamente importanti, prima di tutto a livello finanziario ma non solo. La Coppa del Mondo di Rugby League infatti si sarebbe dovuta giocare quasi interamente in stadi normalmente utilizzati dalle squadre della Premier di calcio inglese, quasi tutti situati nel nord del paese dove questo sport trova terreno più fertile.
Tolto il solo Emirates di Londra, le partite inizialmente avrebbero avuto come sede l’Old Trafford, Anfield, il Saint James’ Park ed Elland Road, giusto per citare le “case” più conosciute a livello pallonaro. Chiaramente spostando tutto servirà “combinare” i vari impegni anche con le locali formazioni di calcio, per un torneo che, se mantenesse lo stesso spazio temporale (quest’anno si sarebbe dovuto giocare dal 23 ottobre al 27 novembre) andrebbe anche a scontrarsi con la Coppa del Mondo di calcio del prossimo anno, che in Qatar prenderà il via il 21 novembre 2022.
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