I problemi dello United Rugby Championship e un piano per risolverli

Le disposizioni anti-contagi del Regno Unito stanno creando qualche grattacapo al nuovo torneo, che però ha già ideato un piano per far partire la stagione

I problemi dello United Rugby Championship e un piano per risolverli

I problemi dello United Rugby Championship e un piano per risolverli

La nuova competizione che sostituirà il Pro14 è stata annunciata in pompa magna, col chiaro obiettivo di dare finalmente una stabilità a un torneo che ha subito fin troppe metamorfosi negli ultimi anni. Eppure, lo United Rugby Championship ha un bel po’ di problemi da affrontare, ancor prima di cominciare.

La causa di questi problemi, manco a dirlo, è il Covid: già durante la Rainbow Cup era risultato impossibile far viaggiare le franchigie sudafricane in giro per l’Europa, e in particolare nel Regno Unito. I protocolli, infatti, prevedono 10 giorni di quarantena prima di poter scendere in campo. Viceversa, le squadre britanniche dovrebbero poi rimanere isolate per altrettanti giorni dopo essere ritornate a casa dagli incontri in Sudafrica. Viene da sé che con il fitto programma di incontri previsto una situazione del genere sarebbe insostenibile, a maggior ragione se l’obiettivo del nuovo URC è proprio quello di sfoltire il calendario (si passa dalle 21 partite del Pro14 alle 18 di adesso). Per ovviare alla questione si sta pensando di far giocare le sudafricane in campo neutro, ma per ora resta soltanto un’ipotesi.

Il piano, più probabile e anche più sensato, che gli organizzatori hanno in mente prevede invece una suddivisione “a blocchi” del calendario di Stormers, Bulls, Lions e Sharks. Secondo WalesOnline, le quattro squadre dovrebbero cominciare il torneo con una partita in trasferta in Irlanda o Italia, paesi in cui le normative anti-Covid sono meno stringenti e non necessitano una quarantena così lunga. In ogni caso, saranno comunque obbligatori i tamponi periodici per verificare la negatività di tutti i giocatori coinvolti nelle trasferte.

In questo modo, sarà poi possibile spostarsi senza quarantena in Irlanda del Nord, Galles e Scozia e giocare le altre 3 partite previste dal primo “blocco”. Dopodiché le squadre ritorneranno in Sudafrica, ci saranno i derby e poi si ritornerà in Europa per disputare altre due partite prima di Natale.

In questo modo, il torneo potrebbe partire (a meno di positività dell’ultimo momento, che restano sempre un’incognita con cui convivere) e si svilupperà con questo calendario:

Giornata 1: 24-26 Settembre
G2: 1-3 Ottobre
G3: 8-10 Ottobre
G4: 15-17 Ottobre
G5: 22-24 Ottobre
G6: 29-31 Ottobre
G7: 3-5 Dicembre
G8: 24-26 Dicembre
G9: 31 Dicembre – 1/2 Gennaio
G10: 7-9 Gennaio
G11: 28-30 Gennaio
G12: 18-20 Febbraio
G13: 4-6 Marzo
G14: 25-27 Marzo
G15: 1-3 Aprile
G16: 22-24 Aprile
G17: 29-31 Aprile
G18: 20-22 Maggio

Quarti di finale: 3-5 Giugno

Semifinali: 10-12 Giugno

Finale: 23-25 Giugno

La formula del torneo, per adesso, rimane quella prevista inizialmente, con quattro gironi suddivisi per zona (le due franchigie italiane sono abbinate alle scozzesi) che confluiscono in una classifica unica per delineare le qualificate ai quarti. Su OnRugby trovate la formula del torneo e i criteri di qualificazione alle coppe.

Francesco Palma

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