L’apertura argentina completa così una sorta di tour di tutti i più grandi campionati professionistici del mondo
La carriera di Joaquin “Tito” Diaz Bonilla continua ad evolversi per strade imprevedibili: nella prossima stagione il mediano di apertura ex Jaguares farà parte della rosa degli Sharks sudafricani che parteciperanno alla prima edizione dello United Rugby Championship, il vecchio caro Pro14 con in aggiunta un spruzzata di Super Rugby sudafricano.
Un Super Rugby dove Diaz Bonilla aveva saputo dire la sua: cresciuto per la maggior parte della propria carriera nell’Hindù, storico club di Buenos Aires che ha vinto 10 volte il Torneo de la URBA e 9 il Nacional de Clubes, nel 2017 il mediano di apertura è stato catapultato nel rugby dei professionisti grazie alla scelta di inserirlo nel gruppo dei Jaguares.
A 28 anni, così, inizia l’avventura del piede destro più potente della capitale nel Super Rugby. Un’avventura che lo vede arrivare sul palcoscenico più importante solo un paio di stagioni dopo: nel 2019 Tito Diaz Bonilla è l’apertura titolare della memorabile cavalcata della franchigia argentina fino alla finale del torneo contro i Crusaders, rimasta ad oggi l’ultima finale di un campionato che oramai non esiste più.
Proprio al vertice della sua carriera, il giocatore subisce anche la più grande delusione, rimanendo fuori dal gruppo della nazionale che vola in Giappone per disputare la Rugby World Cup 2019. In quei mesi autunnali di inizio stagione, allora, Diaz Bonilla viene reclutato come joker medical dal Racing 92, ansioso di coprire le assenze di Finn Russell e Ben Volavola, impegnati rispettivamente con Scozia e Fiji.
Tornerà a vestire la maglia dei Jaguares nel 2020, anno in cui il Super Rugby viene interrotto a marzo dopo poche partite dall’inizio della stagione, quindi il passaggio ai Leicester Tigers, in Inghilterra.
A soli 5 anni dal suo debutto nel rugby professionistico, Diaz Bonilla completerà quindi il giro di tutti i principali campionati del mondo finendo a giocare anche nello United Rugby Championship con gli Sharks. Un piccolo record per una carriera dal percorso unico.
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