La seconda giornata del torneo è un crocevia importante per entrambe le formazioni
In un modo o nell’altro, si conclude la seconda giornata del Rugby Championship: si gioca Australia-Nuova Zelanda, ultimo atto della Bledisloe Cup (già in mano agli All Blacks) e crocevia importantissimo per entrambe le formazioni. I Wallabies, infatti, hanno un’ultima possibilità per dare un senso a una serie che non li ha praticamente mai visti competitivi, mentre i neozelandesi scenderanno in campo per vincere e continuare la sfida a distanza con il Sudafrica, prima dei due scontri diretti che saranno decisivi per l’esito del torneo.
Se il pronostico, sulla carta, appare ben direzionato dalla parte degli All Blacks, lo scontro a distanza tra Dave Rennie e la federazione neozelandese ha contribuito ad accendere ulteriormente il clima del match. Inoltre, il punto di bonus mancato dal Sudafrica nella seconda sfida contro l’Argentina consente alla squadra di Foster di giocare anche per un piccolo sorpasso in testa alla classifica, in caso di vittoria con 3 mete di vantaggio sugli avversari.
L’Australia prova il tutto per tutto, con il rientro di Samu Kerevi a primo centro per creare una cerniera inedita insieme ad Ikitau, giusto per rendere chiare le intenzioni di Rennie, che stavolta rinuncia alla doppia apertura per affidarsi a un centro elusivo e fisicamente pronto alla battaglia.
Probabile che gli australiani vogliano attaccare soprattutto il canale dei due mediani, vista la mancanza di entrambi i titolari nelle fila dei neozalendesi, che schiereranno dopo tanto tempo Beauden Barrett all’apertura affiancato da un Brad Weber non espertissimo a livello internazionale.
Dall’altra parte, infatti, le assenze dei neo-papà Mo’unga, Smith e Whitelock obbligano gli All Blacks a dei cambiamenti. Ian Foster tira fuori la famiglia Barrett al completo, con Beauden apertura, Jordie estremo e Scott in seconda linea. A far coppia con il numero 10 ci sarà il mediano di mischia Brad Weber, che vince il ballottaggio con TJ Perenara.
Proprio la scelta del 9 è forse quella che incuriosisce di più: Perenara è da sempre il “secondo” di Aaron Smith, e con l’assenza di quest’ultimo si prospettava per lui la possibilità di partire dall’inizio. La chiave può stare nella vicinanza di Weber a Smith come stile di gioco, che ha portato Foster a optare per una scelta più conservativa. Certamente si tratta di un rischio: contro Tonga il mediano di Hawke’s Bay ha giocato bene, ma l’Australia e il Rugby Championship sono un’altra cosa.
Appuntamento allora alle 8 ore italiane per Australia-Nuova Zelanda, valida per la seconda giornata del Rugby Championship. Queste le formazioni:
Australia: 15 Tom Banks, 14 Andrew Kellaway, 13 Len Ikitau, 12 Samu Kerevi, 11 Marika Koroibete, 10 Noah Lolesio, 9 Tate McDermott, 8 Rob Valetini, 7 Michael Hooper (c), 6 Lachlan Swinton, 5 Matt Philip, 4 Darcy Swain, 3 Allan Alaalatoa, 2 Folau Fainga’a, 1 James Slipper
A disposizione: 16 Lachlan Lonergan, 17 Angus Bell, 18 Taniela Tupou, 19 Izack Rodda, 20 Pete Samu, 21 Nic White, 22 Reece Hodge, 23 Jordan Petaia
All Blacks: 15 Jordie Barrett, 14 Will Jordan, 13 Anton Lienert-Brown, 12 David Havili, 11 Rieko Ioane, 10 Beauden Barrett, 9 Brad Weber, 8 Ardie Savea (c), 7 Dalton Papalii, 6 Akira Ioane, 5 Scott Barrett, 4 Brodie Retallick, 3 Nepo Laulala, 2 Codie Taylor, 1 George Bower
A disposizione: 16 Samisoni Taukei’aho, 17 Karl Tu’inukuafe, 18 Angus Ta’avao, 19 Tupou Vaa’i, 20 Ethan Blackadder, 21 TJ Perenara, 22 Damian McKenzie, 23 George Bridge
Francesco Palma
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