Decine di milioni di euro spesi per trasmettere i prossimi due tornei iridati, con Nuova Zelanda 2022 che si affianca a Francia 2023
Sono stati assegnati i diritti tv francesi della Rugby World Cup 2023, notizia decisamente importante visto che si tratta dell’emittente che trasmetterà la manifestazione che si disputerà proprio nel paese transalpino. Sarà l’emittente pubblica TF1 a seguire integralmente la prossima Coppa del Mondo, anzi le prossime Coppe del Mondo, visto che assieme a quelli del 2023 sono stati acquistati anche quelli della Rugby World Cup 2022 femminile che sarà disputata in Nuova Zelanda.
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TF1 ha sempre trasmesso gli eventi iridati di rugby a partire dal 1991 (tolta una sola edizione) raccogliendo anche risultati importantissimi. Basta dire che la finale del 2011, quando la Francia si arrese sul filo di lana agli All Blacks, fu seguita da 15 milioni di persone, solo uno in meno del match tra Francia e Svizzera degli scorsi europei di calcio. È andata decisamente meno bene in Giappone, quando gli ascolti bassi costrinsero la stessa TF1 ad abbassare i prezzi dei listini pubblicitari: in numeri, le gare della Rugby World Cup 2019 furono seguite da una media di 2.6 milioni di telespettatori, neanche la metà dei 6 che guardarono quelle dell’edizione 2015. Chiaramente in questo ha pesato enormemente il fuso orario mattutino e il passaggio del tifone Hagibis che portò alla cancellazione di diverse partite.
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Non sono state diffuse cifre ufficiali, ma esperti giornalisti transalpini non hanno dubbi: rispetto ai 35 milioni pagati per il Mondiale giapponese la cifra si è alzata, e non di poco. Si parla infatti di 50 milioni di euro per la trasmissione dei due eventi iridati. Ci sarà da capire se TF1 trasmetterà integralmente (come ha attualmente la possibilità di fare) la Rugby World Cup 2023 oppure se cederà in sublicenza alcune partite a un’altra emittente così da rientrare almeno in parte dell’investimento.
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