Per il mediano d’apertura è pronto un incarico tecnico
Il momento è arrivato: Toby Flood appende gli scarpini al chiodo. L’apertura inglese classe 1985, che vanta 60 caps a livello internazionale con la Rappresentativa della Rosa (di cui ha fatto parte anche nelle spedizioni iridate del 2007 e del 2011), ha deciso di smettere.
Toby Flood si ritira, ma non lascia il mondo rugby
L’ovale però resterà sempre parte della sua vita. Smessi i panni del giocatore infatti, il trequarti assumerà, all’interno dei Newcastle Falcons, club che per Flood significa praticamente casa, il ruolo di specialista dei calci e allenatore delle skills del team britannico; senza dimenticare la vita extracampo, con l’idea di completare il Master in Economia all’Università di Cambridge.
“Con lo staff tecnico – ha rivelato il mediano – avevamo già discusso di questa possibilità l’anno scorso, anche perché il mio corpo mi mandava segnali di fatica e il mio piano di studi si è dimostrato sempre più intenso: se penso a tutto quello che è stato, non posso che essere contento. Ho debuttato – dice in maniera autoironica – nel 2004 giocando contro i Wasps in una partita, andata in diretta tv, nella quale abbiamo perso 83-10 e se ci penso anche l’ultima mia presenza è stata una grande sconfitta, questa volta contro Exeter. Allora mi sono detto: Toby, che grande modo di uscire di scena, smettila!”.
“Ovviamente, sconfitte a parte, ci sono stati davvero tanti momenti in cui mi sono divertito e ho amato giocare a rugby. Non avrei mai pensato di avere una carriera così lunga”.
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Il futuro
“Entrare nel coaching staff? Abbiamo avuto delle consultazioni col club e rimanere comunque all’interno del gruppo devo dire che mi fa felice. Ora dovrò iniziare a guardare le cose da un diverso punto di vista, ma so che nella rosa a disposizione, soprattutto fra i giovani, ci sono tanti giocatori di ottimo livello che possono crescere. Ogni tanto giocherò, se il mio corpo me lo permetterà, rappresentando l’Università di Cambridge per cercare di tenere unite la mia passione per il gioco e quella per lo studio”.
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