Italia femminile, Di Giandomenico: “Entusiasmo e attesa, saranno due settimane di fuoco”

A tre giorni dalla sfida contro la Scozia il tecnico delle Azzurre dà uno sguardo al torneo di qualificazione mondiale

Italia femminile: nuovo raduno a Parma dal 5 all'8 agosto, ecco le convocate. PH OnRugby

Andrea Di Giandomenico, head coach dell’Italia femminile – ph. OnRugby

Il torneo di qualificazione alla Rugby World Cup 2021 è ormai alle porte. Lunedì prossimo le Azzurre capitanate da Manuela Furlan scenderanno in campo per inseguire un obiettivo prestigioso: il pass per la Nuova Zelanda.

Una storia, quella della qualificazione al mondiale down under, infinita, che volge finalmente verso l’azione, come racconta l’head coach Andrea Di Giandomenico: “I continui rinvii, le incertezze sulle formule, la confusione. Si è accumulata tensione e non è stato facile caricare e ricaricare il gruppo, essere pronti e poi fermarsi, ma adesso ci siamo: la squadra ha risposto alla grande e c’è molto entusiasmo. La posta in palio è importante, quindi cresce l’attesa e c’è la consapevolezza che sarà una sfida impegnativa su tre partite, nessuna delle quali facile.”

Il tecnico dell’Italia femminile è convinto che la griglia di partenza veda Italia, Spagna, Irlanda e Scozia tutte sulla stessa linea: “Sarà un torneo molto equilibrato, fra quattro squadre con lo stesso sogno, lo stesso obiettivo, la stessa determinazione. Le prossime due settimane saranno di fuoco.”

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“L’Irlanda potrebbe essere la favorita sulla carta di questo torneo, ma non sottovaluterei l’Italia – sorride sornione Di Giandomenico – E neanche la Scozia e la Spagna. Questa è una competizione ben diversa dal Sei Nazioni, l’importanza dell’obiettivo annulla un po’ valori e storia precedenti delle squadre che si affrontano: ogni partita fa storia a sé e non conta quello che è stato fatto prima, contano quegli 80 minuti, quelli sono la verità.”

“Qualcuno potrebbe dire che l’Italia ha il vantaggio di giocare in casa. Un favore meritato sul campo: dalla scorsa edizione della Rugby World Cup non è passato un giorno in cui l’Italia non sia stata davanti alle altre contendenti nel ranking.”

Le parole dell’allenatore delle Azzurre sono anche un invito a non perdere di vista la difficoltà della sfida contro la Scozia nella gara di apertura del 13 settembre, alle ore 15:00. Nonostante il filotto di vittorie inanellato contro le avversarie, infatti, ci sarà comunque da sudare per portare a casa il risultato.

Domenica 19 sarà la volta della tostissima sfida all’Irlanda, per poi chiudere con la Spagna sabato 25. Proprio Las Leonas sono l’avversario meno conosciuto, vista la loro assenza dal Sei Nazioni di categoria, che peraltro le spagnole giocavano fino al 2007, anno in cui furono soppiantate dall’Italia.

“Abbiamo seguito alcune partite del Campionato Europeo per capire qualcosa di più della Spagna, ma le gare contro Olanda e Russia, vinte largamente dalle iberiche, non sono state particolarmente indicative – spiega Di Giandomenico – Il vantaggio è che comunque giocheremo contro di loro il terzo incontro del torneo, quindi avremo due settimane per scoprire qualcosa in più di una squadra della quale conosciamo l’identità tecnica, la voglia e l’abilità di giocare al largo derivante anche dalla convocazione di diverse atlete della nazionale Sevens.”

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“Anche Irlanda e Scozia hanno inserito in rosa giocatrici del Sevens. Noi invece facciamo affidamento su un gruppo affiatato, su un lavoro portato avanti da anni e che ha consentito di costruire una forte identità in campo, un gioco riconoscibile costruito dallo staff e dalle giocatrici insieme, delle basi fondamentali alle quali ritornare e nelle quali avere fiducia ogni volta che siamo in difficoltà.”

“Siamo coscienti delle due aree dove possiamo riscontrare delle criticità, ovvero il minutaggio di gioco inferiore rispetto alle avversarie e qualche assenza in prima linea, ed averle ben presenti ci consente di affrontarle con maggiore preparazione. Sono meno preoccupato del ritmo partita di quanto non lo fossi ad aprile in occasione del Sei Nazioni, quando nonostante tutto le ragazze hanno dimostrato come quell’aspetto non sia stato particolarmente problematico. Le assenze sono certamente un peccato, ma dall’altra parte abbiamo l’iniezione del grande entusiasmo che le atlete nuove o meno esperte chiamate in gruppo stanno portando. Pensiamo, anzi, siamo certi di presentarci nel modo migliore alla partenza di questa competizione.”

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