Il forte numero 10 del Galles sembra aver chiuso il suo incubo cominciato prima della Coppa del Mondo 2019. Ecco le sue parole
La partita amichevole tra Ospreys e Northampton Saints dello scorso weekend ha rappresentato qualcosa di decisamente importante per Gareth Anscombe, che a distanza di oltre due anni è tornato ad assaggiare il campo. Il mediano d’apertura neozelandese di nascita ma gallese “rugbysticamente” parlando (27 le sue presenze coi Dragoni dal 2015 al 2019) si era infortunato durante uno dei test match di preparazione alla Coppa del Mondo 2019 (in particolare parliamo della sfida con l’Inghilterra dell’11 agosto) e ha subito due operazioni al ginocchio, vivendo anche una riabilitazione che sembrava infinita.
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Sembrava appunto, perché ora Anscombe può ricostruirsi una seconda parte della carriera a 30 anni compiuti, ripartendo dai 35 minuti giocati contro i Saints, conditi da una buona sicurezza nella gestione dell’ovale e una trasformazione messa a segno: “Non avrei mai pensato di dover aspettare così tanto tempo per rimanere fuori – ha detto dopo 761 giorni di stop – Rimettersi gli scarpini e giocare questi 35 minuti rappresenta molto, il ginocchio ha retto bene e spero che questo sia solo l’inizio del mio viaggio con gli Ospreys”. Anscombe ha anche ringraziato tutte le persone che lo hanno assistito durante i momenti complicati della sua riabilitazione.
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Sul suo ritorno si è espresso anche Toby Booth, capo allenatore degli Ospreys: “Ora che ha ripreso a giocare in tanti potrebbero aspettarsi un suo ritorno anche nel Galles questo autunno. Servirà molta calma, noi vogliamo solo assicurarci che Gareth possa tornare a dare il suo meglio. Non c’è un tempo per questo, come abbiamo sempre detto quando sarà pronto al 100% gli ridaremo le possibilità che merita”.
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