Dopo la sconfitta del Sudafrica, la Nuova Zelanda ha il titolo in mano: ecco quanto manca per poterlo conquistare definitivamente
Doveva essere una sfida a due tra All Blacks e Sudafrica, almeno sulla carta, e almeno così sembravano presagire i primi due incontri, entrambi dominati contro Australia e Argentina, che sembravano semplici sparring partner al confronto di due corazzate.
Poi è cambiato qualcosa, o meglio, è cambiata l’Australia: il lavoro di Dave Rennie ha iniziato a portare i suoi frutti, e i Wallabies visti nelle ultime due partite sono sembrati tutta un’altra squadra rispetto alla formazione pasticciona e poco concreta che aveva battuto a fatica la Francia ed era stata demolita per 3 volte dalla Nuova Zelanda.
Il Sudafrica, logorato da un’estate che li ha visti a tutta dal primo all’ultimo giorno, ha buttato via l’occasione di restare attaccato alla Nuova Zelanda nel primo match, per poi cedere di schianto nella seconda partita contro i Wallabies. Risultato? All Blacks in testa al Rugby Championship con 20 punti e col titolo in tasca a due partite dalla fine.
Rimane soltanto una flebile speranza, solo per il Sudafrica però: la squadra di Nienaber – a quota 10 in classifica – dovrebbe vincere entrambi gli scontri diretti col punto di bonus, e senza farne fare agli avversari. Agli All Blacks basta infatti un solo punto per aggiudicarsi matematicamente il titolo, e forse neanche quello: la differenza punti dei tuttineri è di +114, quella dei campioni del mondo di +24: insomma, Kolisi e compagni dovrebbero mettere insieme 45 punti di scarto in due partite. Molto, molto difficile.
Questa la classifica dopo la quarta giornata, tra parentesi la differenza punti:
Nuova Zelanda 20 (+114)
Sudafrica 10 (+24)
Australia 9 (-37)
Argentina 0 (-101)
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