Il director of rugby della federazione australiana celebra le gesta del trequarti destinato a trasferirsi a Saitama, in Giappone
Se l’Australia è risorta dalle ceneri di cui sembrava essersi coperta dopo le tre sconfitte contro gli All Blacks, risorgendo come la mitica fenice con due splendide vittorie contro i campioni del mondo del Sudafrica, il merito è anche di Marika Koroibete.
“Al top della forma, è l’ala più forte del mondo – ha asserito convinto in un’intervista al Sydney Morning Herald il director of rugby della federazione australiana Scott Johnson, che ha un passato anche da head coach internazionale con la Scozia e gli Stati Uniti – Siamo sempre alla ricerca di giocatori che scenderebbero in campo in un XV dei più forti al mondo, e lui in quella formazione ci starebbe, ora come ora.”
Quello che è sicuro è che il Marika Koroibete di oggi è diverso da quello che è arrivato al rugby union cinque anni fa dopo una carriera di successo nel rugby league.
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Lo testimonia anche una varietà di gesti tecnici che in origine il nativo di Naraiyawa, nelle Fiji, non aveva. Prendete la partita di sabato contro gli Springboks: una delle azioni più belle della partita è stata quella partita dai 22 metri degli Wallabies, che hanno trovato tanto spazio al largo grazie a un passaggio di 25 metri con salto dell’uomo di Koroibete, un giocatore dal quale fino a oggi ci siamo aspettati soprattutto grandi discese palla in mano, una sorta di running back del football americano prestato al gioco del rugby.
“Prima di tornare in Australia, lo avevo visto giocare mentre ero in Europa – dice ancora Johnson, che è originario di Sydney – Era un giocatore più di league che di union“.
“Ora mette in mostra le sue skills, i passaggi lunghi, l’utilizzo del piede. E il suo workrate questo fine settimana non può essere definito in altro modo se non fenomenale. Ogni giovane ala che vuole avere un modello di riferimento per capire che cosa serve per arrivare in alto nel mondo professionistico, deve guardare a lui.”
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Nonostante la sfilza di complimenti ricevuti, Koroibete è destinato a lasciare l’Australia e a mettere in dubbio la sua permanenza nella rosa guidata da Dave Rennie. La prossima stagione, infatti, il giocatore vivrà a Saitama, in Giappone, e giocherà con i Panasonic Wild Knights nella massima divisione del rugby nipponico.
Koroibete ha 29 anni trascorrerà nel paese del Sol Levante i prossimi 4. Fino a questo momento ha racimolato 35 caps internazionali, e quindi non rientra nel computo della cosiddetta Giteau Law. Le recenti modifiche alla norma sulle convocazioni nella nazionale australiana lasciano a Rennie la facoltà di convocare un numero ristretto di giocatori militanti all’estero: nonostante il trasferimento, la porta sulla Rugby World Cup 2023 rimane aperta.
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