Mentre si gioca Irlanda-Scozia, decisiva anche per il destino delle azzurre, la capitana Manuela Furlan insieme ad Andrea di Giandomenico fa un bilancio di questo torneo
Il più è fatto, verrebbe da dire. Manca ancora un tassello, ma quello è in mano all’Irlanda: le azzurre hanno fatto bene il loro dovere, e Andrea di Giandomenico e Manuela Furlan hanno tracciato in conferenza stampa un bilancio di questo torneo.
«Ci sono state tante cose buone, la reazione delle ragazze prima di tutto» ha detto il coach della nazionale, che poi ha aggiunto: «anche alcuni aspetti della prestazione contro l’Irlanda erano stati positivi, e questo ci aiuta a lavorare per il futuro. Oggi ci sono state alcune imprecisioni che potevano costare più care: dobbiamo essere ancora più lucidi durante alcune fasi del match».
Rincara la dose Manuela Furlan, che elogia l’intero gruppo azzurro: «La spagna era un grosso punto di domanda, non sapevamo come decifrarla, ma sapevamo che si trattava di un torneo molto equilibrato. Nei momenti critici della partita abbiamo tenuto bene, anche dopo aver subito la meta eravamo tutte consapevoli di ciò che avremmo dovuto fare, suonavamo tutti la stessa melodia. Questo gruppo merita di andare in Nuova Zelanda, anche le nuove arrivate si sono inserite benissimo in meccanismi già rodati, non era una cosa scontata».
L’attenzione si è poi spostata sulla prima linea azzurra, che ha praticamente giocato 80 minuti in tutti i 3 match di qualificazione: «In prima linea abbiamo due pilastri di questa squadra, parliamo degli ultimi 12 anni, che sono Melissa Bettoni e Lucia Gai» – dice Di Giandomenico – «Poi abbiamo Gaia Maris che ha giocato per la prima volta in prima linea al 6 nazioni di aprile e si è fatta carico di questa responsabilità in maniera eccellente. È la dimostrazione, come ha detto prima Manuela, di come le giovani si siano inserite bene nel gruppo».
Francesco Palma
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