Gli oceanici vincono un match durissimo contro i Campioni del Mondo. Battaglia serrata per 80 minuti, poco spettacolo ed equilibrio costante: il Championship va agli All Blacks
Nuova Zelanda e Sudafrica si scontrano per la 100esima volta nella loro storia, in un match importantissimo non solo per il Rugby Championship, ma anche per il duello tra due delle potenze che storicamente hanno scritto pagine importanti di rugby. Match che, a causa della pandemia, si gioca nell’insolito scenario di Townsville, nel nord del Queensland, e si apre con la Kapa O Pango degli All Blacks, che per la prima volta nel 2021 eseguono questo tipo di danza di guerra.
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Ci mettono poco più di 120 secondi i tutti neri a passare, dopo un inizio segnato da una serie infinita di calci alti da una parte e dall’altra. Recupero di Taylor nella propria metà campo e buco trovato da Jordan, spietato nel volare per 40 metri in mezzo dopo aver superato la guardia delle due seconde linee sudafricane troppo lente nel placcarlo (0-7 con la trasformazione angolata di Jordie Barrett). La risposta dei Boks però arriva subito, perché dall’ennesimo calcio alto che vola nei 22 neozelandesi Bridge sbaglia la raccolta, palla che rotola verso la meta prima di venire raccolta e schiacciata da Nkosi che lancia subito la riscossa dei suoi. La gara offre un ritmo controllato in apertura, complice la volontà dei sudafricani di andare spesso al piede, e al decimo Pollard mette avanti i suoi sfruttando un fallo di Retallick e segnando dalla piazzola per il 7-8. E due minuti dopo, ancora grazie alla fisicità della sua difesa, il Sudafrica si prende un altro fallo a favore per pulizia irregolare, tramutandolo con Pollard nel +4. Gli All Blacks rispondono con una penaltouche calciata sui 5 sudafricani, la palla è vinta ma una volta aperto il gioco la difesa Boks è a dir poco mostruosa nel lanciare l’ennesimo segnale di voler ribaltare ogni pronostico. Impressionante il dato statistico del 17esimo minuto: il Sudafrica è avanti 11 a 7 avendo fatto cinque passaggi. Per il resto solo difesa e calci altissimi verso il cielo. Nei minuti seguenti comunque il canovaccio del match non cambia, col gioco spesso interrotto dai fischi arbitrali e i sudafricani impegnati soprattutto a mettere sabbia negli ingranaggi del sistema neozelandese. Per lo spettacolo ripassare, non per il gioco duro però, visto che i colpi soprattutto in ruck non mancano.
Gli All Blacks comunque provano sempre a macinare gioco e, da un offload di Havili, nasce un’azione profonda che li porta nei 22 a conquistare un vantaggio, vantaggio trasformato alla mezz’ora in un piazzato facile di Jordie Barrett. I neozelandesi salgono di livello e, conquistando un altro fallo, si ripresentano poco dopo nei 22 avversari con una touche interessante. Azione che prosegue e, sull’uscita del pallone, l’avanti volontario di Nkosi gli costa un giallo e il calcio del contro-sorpasso del solito Jordie Barrett che firma il 13-11. Cinque i falli consecutivi commessi dai Boks negli ultimi 20 minuti di gioco, facile trovare la ragione del predominio All Blacks in questa determinata fase. Il primo tempo si chiude sul +2 per la Nuova Zelanda, in una gara quantomeno equilibrata e aperta a ogni possibile scenario.
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Il secondo tempo si apre subito con una martellata tutta nera nei 22 avversari, e un calcio piazzato davanti ai pali tramutato in una touche che vale più di tanti segnali di guerra: De Jager strappa per un secondo la touche, poi la perde ma Laulala perde il pallone avanti a due passi dalla linea di meta. È guerra di trincea, con un altro fallo africano portato ancora in touche sui 5 ma la difesa si salva portando fuori dal campo Taylor. Al 45esimo dentro Nkosi e si torna in parità numerica, un minuto dopo un piccolo evento con il fallo fischiato agli All Blacks (fuorigioco) dopo tanto tempo e la possibilità di respirare offerta ai Campioni del Mondo allontanando il pericolo. Il gioco resta sempre spezzettato e interrotto, proprio come piace al Sudafrica che difende come sa mentre gli All Blacks non riescono a scatenare i loro talenti in giro per il campo, infestando anzi il loro gioco con tanti errori forzati da un avversario molto fastidioso. Il punteggio non si muove per 16 lunghi minuti, quando un fallo All Blacks tra 22 e 10 porta al piazzato centrale che Pollard non può sbagliare per il 13-14.
Tre giri di lancette dopo l’accelerazione neozelandese porta al fuorigioco avversario, tradotto in un facile piazzato di Jordie Barret ed è tutto da rifare per i Boks sotto di 2 punti al 60esimo. La gara rimane melmosa, tanti errori e poco spettacolo, quindi a decidere sono le penalità. Al 66esimo un fallo in touche degli oceanici pemette a Pollard di riportare avanti i suoi, in un match bloccato e senza padrone. Gli ultimi dieci giri di lancette si aprono con gli All Blacks a bussare sui 22 avversari, ma l’ennesima palla persa su pressione Boks non da respiro alla manovra. Non c’è respiro neanche per la mischia, perchè con i cambi del secondo tempo quello diventa territorio sudafricano, con tanti calci conquistati e una pressione mostruosa sulla prima linea neozelandese. Gli ultimi sette minuti però si aprono con dei momenti di rugby-delirio, con l’ossigeno che inizia a mancare e le squadre che si scambiano colpi volando da una parte all’altra del campo tra calcioni profondi e attacchi alla linea.
Tutto quello che si era visto fino a quel punto viene cestinato, e alla prima pausa si riparte con una touche All Blacks nei 22 avversari: ancora una volta la touche afrianca fa la differenza, ma la svolta possibile del match è offerta da Tupaea. Il subentrato All Blacks costringe al tenuto un avversario sulla linea dei 10 metri, tutto spostato sulla sinistra, e Jordie Barrett prova il colpo del sorpasso: il suo calcio è stupendo e rimette avanti i tutti neri sul 19-17 a due dalla fine. Il Sudafrica ci prova nel finale, ma non ne ha più. Finisce con la vittoria All Blacks il 100esimo scontro tra le due squadre, successo che vale anche la conquista del Rugby Championship 2021.
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Formazioni iniziali e marcatori di Nuova Zelanda-Sudafrica 19-17, quinta giornata del Rugby Championship:
Nuova Zelanda: 15 Jordie Barrett, 14 Will Jordan, 13 Rieko Ioane, 12 David Havili, 11 George Bridge, 10 Beauden Barrett, 9 TJ Perenara, 8 Ardie Savea (c), 7 Ethan Blackadder, 6 Akira Ioane, 5 Scott Barrett, 4 Brodie Retallick, 3 Nepo Laulala, 2 Codie Taylor, 1 Joe Moody
A disposizione: 16 Samisoni Taukei’aho, 17 Karl Tu’inukuafe, 18 Ofa Tuungafasi, 19 Patrick Tuipulotu, 20 Sotutu, 21 Brad Weber, 22 Damian McKenzie, 23 Quinn Tupaea
Marcatori Nuova Zelanda:
Mete: Jordan (2’)
Trasformazioni: J.Barrett (3’)
Calci piazzati: J.Barrett (30’, 35’, 60’, 76′)
Sudafrica: 15 Willie le Roux, 14 Sbu Nkosi, 13 Lukhanyo Am, 12 Damian de Allende, 11 Makazole Mapimpi, 10 Handré Pollard, 9 Faf de Klerk, 8 Duane Vermeulen, 7 Kwagga Smith, 6 Siya Kolisi (c), 5 Lood de Jager, 4 Eben Etzebeth, 3 Frans Malherbe, 2 Bongi Mbonambi, 1 Trevor Nyakane
A disposizione: 16 Malcolm Marx, 17 Steven Kitshoff, 18 Vincent Koch, 19 Franco Mostert, 20 Marco van Staden, 21 Herschel Jantjies, 22 Elton Jantjies, 23 Frans Steyn
Marcatori Sudafrica:
Mete: Nkosi (5’)
Trasformazioni:
Calci piazzati: Pollard (10’, 12’, 56’, 66′)
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