La prima giornata del nuovo torneo ha visto dei Leoni imperfetti ma intensi, mentre i ducali hanno peccato a livello attitudinale
È così è incominciato l’URC, con Zebre e Benetton subito in campo contro due delle quattro franchigie sudafricane scelte per rappresentare la Rainbow Nation nel nuovo torneo contro le protagoniste della ex lega celtica.
L’atmosfera che si è respirata intorno a questa prima giornata di United Rugby Championship è stata elettrica e coinvolgente: nonostante lo scetticismo sulla bontà dell’idea alla base di un campionato intercontinentale senza storia né identità, lanciato verso un futuro ignoto, verrà messo alla prova soltanto dal tempo, la ventata di novità portata su un prodotto sportivo stantio come il Pro14 è stata palpabile.
Il Benetton di Marco Bortolami ha contribuito ad amplificare queste sensazioni dando vita ad una partita divertente, intensa e, soprattutto, vinta.
Eravamo fin troppo abituati al cliché dei Leoni all’assalto degli avversari ma incapaci di convertire un dominio territoriale e di possesso in punti sul tabellone, mentre gli ospiti finivano per portare a casa la partita perché più capaci di interpretare le situazioni cruciali.
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La partita contro gli Stormers sembrava proprio indirizzarsi verso questo copione dopo la meta in apertura di secondo tempo dei sudafricani, che si portavano così oltre il break. I biancoverdi sono stati bravi invece a non scomporsi e a continuare ad imporre un gioco che per tutto l’incontro è sembrato leggermente indietro da un punto di vista di oliatura dei meccanismi, ma pronto da un punto di vista dell’intensità fisica e atletica richiesta dal livello.
Mentre intorno all’ora di partita le energie degli ospiti calavano, quelle del Benetton continuavano a fornire il combustibile necessario per rimontare lo svantaggio e conquistare la prima, importante vittoria nello United Rugby Championship.
Fondamentale in questo l’apporto di una panchina entrata in gioco molto presto all’interno del secondo tempo, con tutti i cambi effettuati prima che scoccasse il minuto 54 (solo Leonardo Marin è entrato nel finale, dando il cambio a Joaquin Riera negli ultimi istanti del match). I subentranti hanno consentito alla squadra di non calare di livello e mantenere quell’intensità che ha consentito di fare la differenza.
I quattro punti raccolti sono arrivati sulle spalle di una magistrale prestazione di tutta la terza linea biancoverde, mentre Andries Coetzee ha dato l’impressione di poter essere un acquisto davvero importante per il triangolo allargato.
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Sugli scudi anche la regia di Callum Braley e Tomas Albornoz. Il primo ha avuto gioco più facile rispetto a un Duvenage non perfetto visto il crescente predominio di un pacchetto di avanti avanzante nella ripresa, mentre il secondo è cresciuto all’interno del match dimostrando di essere un ottimo 10 offensivo. Qualche errore in difesa nel confronto uno contro uno, invece, tra le ombre della sua prestazione.
Come gli Stormers, anche i Lions affrontati dalle Zebre sono calati con il passare dei minuti, dopo essere partiti a spron battuto dimostrando che cosa porteranno, almeno per il momento, le squadre sudafricane alla competizione: ritmo indiavolato, grande fisicità e sfida sull’intensità.
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Caratteristiche che hanno travolto la franchigia ducale nei primi 40 minuti. La squadra di Michael Bradley ha dimostrato nella ripresa di essere viva, ma il tracollo del primo tempo, apparso più attitudinale che fisico, è un campanello d’allarme importante, soprattutto perché i meno centrati mentalmente sono apparsi i nazionali azzurri.
Da una parte c’era la consapevolezza che la lunga preseason delle Zebre fosse stata un po’ limitata, con i soli test con Petrarca e Viadana come banchi di prova prima di scontrarsi con un livello decisamente diverso. Dall’altra il fatto di giocare contro la più debole delle franchigie sudafricane faceva ben sperare per un avvio che ora si fa più duro: le prossime due giornate prevedono l’arrivo a Parma di Ulster e la trasferta a Dublino contro il Leinster.
Se lo shock della sconfitta di venerdì non ha fatto accendere l’interruttore della luce alle Zebre, contro le irlandesi saranno dolori.
Lorenzo Calamai
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