Partita che andrà in scena al di fuori della finestra internazionale
Nel Regno Unito, qualcuno l’ha definita la “partita più stupida di sempre” – dal punto di vista tecnico e dello spettacolo che verrà proposto -, generando ovviamente ulteriori polemiche attorno ad un match dibattuto.
Galles-Nuova Zelanda, in programma il prossimo 30 ottobre a Cardiff, sarà il primo grande evento dell’autunno internazionale, ma essendo al di fuori della finestra fissata da World Rugby, verrà disputata dal Galles – già depotenziato dagli infortuni, tra gli altri, di George North, Justin Tipuric, Leigh Halfpenny, Dan Lydiate e Rhys Patchell – senza tutti gli atleti impegnati in Premiership inglese.
Niente Dan Biggar, niente Louis Rees-Zammit e niente Taulupe Faletau, dunque, così come peseranno anche tante altre assenze, per uno spettacolo che rischia – e non poco – di perdere in attrattività dal mero punto di vista tecnico.
Una situazione che si ripete da anni (con la federazione gallese che spesso ha aggiunto un test oltre quelli programmati da World Rugby in autunno), che questa stagione, visto l’avversario così speciale, è finita ulteriormente sotto la lente d’ingrandimento di media ed appassionati, ma che ad ogni modo garantirà alla federazione gallese, in un momento così complesso, di avere introiti vitali.
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Stando a quanto riportato dal ‘Wales Online‘, infatti, il match del Principality Stadium – già sold out, venduti tutti i 74.500 biglietti disponibili – genererebbe ricavi tra i 3 ed i 4 milioni complessivi di sterline.
Fondi fondamentali per il movimento pro gallese, ancor di più in questi anni così particolari caratterizzati dai problemi economici post pandemia, e quindi anche per le franchigie – a cascata legate alla salute finanziaria federale – che non si lamentano così per il fatto di perdere i propri giocatori di punta per il camp della settimana precedente, rinunciando a giocare al top le sfide di United Rugby Championship del 23 ottobre. Ne va della sostenibilità del movimento.
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