Bellissima partita a Monigo: finisce 29-26 per i gallesi grazie a un calcio di Myler nel finale
Partita bellissima fra Benetton e Ospreys nella quarta giornata dello United Rugby Championship.
Un incontro sostanzialmente diviso in tre atti: ascesa, caduta e riscatto (incompleto) dei Leoni biancoverdi in soli 80 minuti.
Nella prima mezz’ora a Monigo ci sono solo i padroni di casa. Gianmarco Lucchesi timbra ancora il cartellino nelle fasi iniziali del match con una carica da distanza ravvicinata e resistendo a un paio di placcaggi.
Il ritmo delle azioni è incalzante e l’intensità portata in alto. Gli Ospreys ricevono un cartellino giallo e soffrono l’offensiva della franchigia trevigiana. Monty Ioane vola alla bandierina sulle conseguenze di una mischia ordinata a pochi metri dalla linea avversaria, ma la difesa estrema degli avversari riesce a portarlo in rimessa laterale per un soffio.
Poco dopo Coetzee e Ioane combinano per un break di 70 metri direttamente dalla retroguardia dei veneti, ma l’ala non rimane lucida dopo la fuga in avanti e manca di servire Ruzza su un banale 3 contro 2.
Con le unghie e con i denti i gallesi rimangono attaccati all’incontro senza subire altri punti e prima ribaltano la situazione e poi prendono il largo nei venti minuti a cavallo dei due tempi.
È il periodo che segna la partita: al 34′ segna l’estremo Nagy, con un pizzico di fortuna ed abilità da parte di Morgan nel tenere il pallone in campo; subito dopo un pallone da turnover a metà campo viene convertito in un attacco di successo da Rhys Webb, che buca Tetaz Chaparro sulla guardia e serve con un reverse pass l’accorrente Roots, che va fino in fondo; il mediano di mischia gallese segnerà poi una doppietta in apertura di secondo tempo, prima su un errore del neo-entrato Rhyno Smith in prima fase e poi con un micidiale pick’n’go sotto i pali.
Come ormai consuetudine la girandola dei cambi del Benetton arriva prestissimo e le cose tornano a funzionare dal 50′ in poi. È proprio Rhyno Smith, apertura al posto di Albornoz, a suonare la riscossa con un calcetto a scavalcare per sé stesso. Il sudafricano si mette ancora in luce al 60′, quando legge ottimamente una situazione rotta su un calcio pigro dei gallesi per allentare la pressione: raccolto l’ovale nei 22 si accorge del mismatch esterno contro Alun-Wyn Jones e Tomas Francis, lì brucia nettamente e allarga per Monty Ioane.
In campo aperto l’ala azzurra mette a sedere l’ultimo difensore avversario e si invola fin oltre la linea per il 19-26 provvisorio.
Il Benetton è di nuovo sulla cresta dell’onda: Cuthbert si prende un giallo per placcaggio alto su Lamaro dopo il calcio di rinvio; i Leoni martellano ed entrano con una lunga sequenza nei 22 metri avversari a suon di cariche e percussioni di avanti e trequarti; da una mischia a cinque metri sotto i pali Smith è ancora perfetto nel giocare la superiorità numerica con Menoncello e mandare il giovane oltre la linea. Con la conversione di Andries Coetzee la partita è di nuovo in parità, 26-26.
Questo racconto, però, non è destinato al lieto fine. Nonostante sembrino la squadra più in palla per il finale dell’incontro, gli Ospreys la porteranno a casa. È proprio un errore al piede di Smith, a confermare una prestazione di ombre e luci, che concede alla squadra di Swansea di tornare in attacco e trovare un paio di calci di punizione a favore.
Il primo sarà mandato fuori dall’esperto Stephen Myler, ma il secondo centra invece i pali per il 26-29 a dieci minuti dal termine.
Sul restart decisione controversa dell’arbitra Barrett-Theron: Menoncello sale per mettere pressione sul ricevitore avversario, viene sgambettato dal pilone gallese Tom Botha e finisce per travolgere Morgan Morris, che cade malamente.
La buona notizia è che il numero 20 gallese non sembra risentire del brutto colpo, la cattiva è che, dopo aver rivisto l’azione al TMO, la direttrice di gara prende la decisione di comminare comunque un calcio di punizione contro l’ala del Benetton, apparso francamente incolpevole dell’accaduto.
Gli Ospreys non perderanno più il possesso e vinceranno la partita, prendendo 5 punti e lasciandone 2 al Benetton. Al di là della controversia finale, però, l’incontro i biancoverdi lo hanno perso non segnando più punti nella prima mezz’ora, quando erano padroni totali del campo, e subendo ben 26 punti in 13 minuti a cavallo dell’intervallo.
La squadra di Bortolami appare avere potenzialità infinite, ma finisce per portare sul tabellone poco rispetto a quanto crea. In ogni caso, lodevole la propensione offensiva, l’intenzione di giocare da ogni parte del campo: il Benetton è bello da vedere, divertente e ambizioso. Anche se nel breve periodo un maggior conservatorismo e una superiore prudenza potrebbe portare risultati immediati, l’approccio della squadra di Treviso può portare più larghi dividendi con il passare del tempo.
Benetton: 15 Andries Coetzee, 14 Tommaso Menoncello, 13 Marco Zanon, 12 Joaquin Riera, 11 Monty Ioane, 10 Tomas Albornoz, 9 Callum Braley, 8 Riccardo Favretto, 7 Michele Lamaro (c), 6 Giovanni Pettinelli, 5 Federico Ruzza, 4 Niccolò Cannone, 3 Tiziano Pasquali, 2 Gianmarco Lucchesi, 1 Nahuel Tetaz Chaparro
A disposizione: 16 Giacomo Nicotera, 17 Cherif Traoré, 18 Ivan Nemer, 19 Irne Herbst, 20 Sebastian Negri, 21 Dewaldt Duvenage, 22 Rhyno Smith, 23 Tommaso Benvenuti
Marcatori Benetton
Mete: Lucchesi (6), Smith (52), Ioane (60), Menoncello (66)
Trasformazioni: Albornoz (6), Coetzee (52, 66)
Calci di punizione:
Ospreys: 15 Max Nagy, 14 Alex Cuthbert, 13 Owen Watkin, 12 Keiran Williams, 11 Luke Morgan, 10 Stephen Myler, 9 Rhys Webb (c), 8 Ethan Roots, 7 Sam Cross, 6 Olly Cracknell, 5 Alun Wyn Jones, 4 Bradley Davies, 3 Tomas Francis, 2 Elvis Taione, 1 Rhodri Jones
A disposizione: 16 Ifan Phillips, 17 Nicky Smith, 18 Tom Botha, 19 Rhys Davies, 20 Morgan Morris, 21 Reuben Morgan-Williams, 22 Joe Hawkins, 23 Mat Protheroe
Marcatori Ospreys
Mete: Nagy (34), Roots (37), Webb (42, 47)
Trasformazioni: Myler (37, 42, 47)
Calci di punizione: Myler (70)
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