L’avanti traccia la linea del suo nuovo percorso da leader
Sono state ufficialmente lanciate le Autumn Nations Series, con le migliori squadre di rugby al mondo che si sfideranno tra fine ottobre e tutto il mese di novembre. Nella mattinata di martedì c’è stato un appuntamento in streaming con la presenza di tutti i capitani delle squadre del Sei Nazioni, con l’Italia che ha “schierato” Michele Lamaro. Il terza linea romano del Benetton, fresco di nomina come leader della Nazionale maggiore, ha fatto due sessioni di q&a.
Nella prima il moderatore britannico ha chiesto innanzitutto le sensazioni dell’essere capitano a 23 anni: “Sono estremamente orgoglioso – ha risposto Lamaro – Sia per me che per la mia famiglia. So che sarà una responsabilità importante ma sono pronto”. Il terza linea ha aggiunto: “Sappiamo di dover crescere, fare le stesse cose di prima probabilmente porterebbe agli stessi risultati. Abbiamo un nuovo allenatore e un gruppo con giocatori giovani e affamati, puntiamo a vincere”.
Il moderatore ha poi chiesto a Lamaro cosa chiede a se stesso come capitano e com’è il rapporto con il nuovo allenatore dell’Italia Kieran Crowley: “Dovrò riuscire a stimolare la squadra per performare al massimo. Tutti dovremo puntare lo stesso obiettivo e giocare duro. Per quanto riguarda Kieran, ritengo che abbia un modo interessante di lavorare. Vuole che tutti siano estremamente coinvolti in allenamento, dobbiamo goderci la possibilità di rappresentare l’Italia e farlo al meglio”.
Sul tipo di capitanato a cui Lamaro si ispirerà, l’avanti ha detto: “Cercherò di essere un capitano di sostanza. Le parole aiutano, ma a contare sono i fatti e i gesti e quando parlo di questo non mi riferiscono solo a quello che succederà sul campo, ma anche a quello che ci sarà fuori”.
Sulla tematica del dialogo con la componente arbitrale: “E’ un aspetto per il quale sto studiando. Non sono uno che parla tantissimo con i direttori di gara, di volta in volta visiono le partite con gli arbitri per capire fino a dove posso spingermi: in generale meglio una parola in più che una in meno, anche per capire come potersi muovere e poi rapportare il tutto ai compagni”.
Infine sull’accostamento con Parisse: “Non posso paragonarmi a lui. Abbiamo doti differenti, sono onorato della comparazione e dell’investitura da capitano. Da qui in poi cercherò di fare il mio percorso e di lasciare una traccia”.
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.