Dopo l’inchiesta del Times, l’head coach dell’Inghilterra risponde utilizzando la sua tipica “ironia tagliente”
Dopo le accuse ricevute – con un articolo pubblicato sul Times – sul suo metodo di lavoro, definito come “Brutale, maleducato e aggressivo”, Eddie Jones passa all’attacco o, meglio, alla difesa. Il tecnico dell’Inghilterra infatti, in un’intervista rilasciata a BT Sport ha provato a rispondere a ciò che gli è stato imputato negli ultimi giorni.
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Eddie Jones: la difesa del tecnico dopo le accuse sul suo metodo di lavoro
“Sono cose che capitano: ricevere opinioni, perchè di questo si tratta, di opinioni, come queste”, afferma il commissario tecnico dell’Inghilterra, che poi precisa, “Ho allenato e alleno da così tanto tempo che credo sia stato e sarà inevitabile avere dei momenti in cui si sia più gentili e dei momenti in cui si sia meno gentili. La cosa per la quale mi sforzo di più? Sono senza dubbio onestà ed entusiasmo nei confronti del gruppo che alleno”.
“La miglior risposta in questi casi – fa sapere – è quella di portare un buon rugby sul campo, così da far vedere che il lavoro fatto in settimana non viene disperso, anzi, viene valorizzato”.
Poi sull’aggettivo “Brutale”, dice: “Se fossi stato “Brutale”, come dice qualcuno, non avrei allenato per tutto questo tempo”.
Sui continui cambi di staff all’interno della nazionale inglese: “Più che altro io lo chiamerei avvicendamento. Sono qui da sei anni ed è normale che il corpo tecnico intorno a me venga aggiornato e ci siano dei cambi. Ho uno staff che mi segue, con cui interagisco e tutti apprezziamo l’etica del duro lavoro”.
Infine sul fatto di essere un coach old-school, tira l’ultima frecciatina: “Vecchia scuola? Mi dovete spiegare cosa significa. Io vedo che tutti quelli che nominate come i migliori coach del mondo appartengono alla mia generazione, quindi siamo tutti vecchia scuola?”. Una domanda retorica quest’ultima che per ora non ha trovato risposta.
Intanto l’Inghilterra si sta preparando per un novembre di fuoco, con tre Test Match contro Tonga, Australia e Sudafrica.
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