Partita nervoso, dura e spigolosa: i Bleus la conquistano grazie a un secondo tempo migliore
C’è voluta tutta l’abnegazione della Francia per battere l’Argentina a Parigi e conquistare la prima vittoria della serie autunnale.
In uno Stade de France gremito e ululante è andato in scena un test match che è sembrato un incontro di lotta libera lungo 80 minuti fra due squadre non intenzionate a fare un passo indietro.
Chi si attendeva spettacolo dall’asse Dupont-Jalibert-Ntamack ne è rimasto deluso, anche se la Francia deve ringraziare il proprio numero 10 per le due marcature arrivate nel secondo tempo e che hanno deciso il match.
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Matthieu Jalibert era partito male: una serie di errori nelle scelte di gioco erano culminati nel calcio di drop dai 22 metri stoppato da Pablo Matera e trasformato in meta da Tomas Cubelli per il vantaggio dei Pumas dopo poco più di 20 minuti.
Sin dalle prime battute la Francia aveva commesso qualche errore di troppo. I Bleus pretendevano di sventagliare il pallone da una parte all’altra del campo per trovare spazi, senza fare i conti con un pacchetto di mischia argentino molto presente, molto fisico e deciso a mettere pressione su ogni punto d’incontro.
La partita si testimoniava nervosa: subito dopo la prima mischia dell’incontro ecco il primo capannello, fra spintoni, maglie strattonate e un generale clima di pesante nervosismo. Una situazione che si ripeteva quindi tre volte prima che Ben O’Keeffe fosse costretto a spedire fuori per dieci minuti Marcos Kremer e Julien Marchand per placare i bollenti spiriti.
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Il piede di Melvyn Jaminet aveva quindi messo avanti i padroni di casa per 6-0 punendo l’indisciplina ospite, fino alla frittata dell’apertura del Bordeaux.
Lo stesso Jaminet ed Emiliano Boffelli hanno quindi segnato per riportare rispettivamente avanti i propri compagni a cavallo dell’intervallo. La prima frazione si è chiusa sul 9-7, e al 48′ si era sul 9-10.
In apertura di secondo tempo la Francia ha cambiato atteggiamento e ha preferito linee maggiormente dirette per attaccare la coriacea difesa argentina. Jalibert ha aperto un’interessante porta al debuttante Thibaud Flament, che ha dimostrato le ragioni della sua presenza in campo: a gran velocità è entrato nel buco difensivo, ha evaso ben due placcaggi ed ha depositato oltre la linea.
Poco dopo, stupendo contrattacco francese dai propri 22 metri firmato dalla coppia Dupont-Villiere. La meta del mediano di mischia, però, è stata annullata dal TMO per un in-avanti di Jaminet nella fase precedente.
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L’Argentina ha quindi trovato nuovamente la via dei pali all’ora di gioco, mettendo in chiaro che i giochi non erano certo chiusi e che la Francia avrebbe dovuto ancora sudare. Tuttavia la maggiore brillantezza atletica del pack francese è venuta fuori man mano che la partita andava verso la conclusione.
A chiuderla ci ha pensato il tallonatore Peato Mauvaka, entrato dalla panchina. Il 2 di Tolosa ha trovato una splendida linea di sostegno su una percussione di Jalibert, bravissimo a scaricare sul proprio compagno un pallone da terra.
Nel finale la rocambolesca meta di Mateo Carreras permette ai Pumas di accorciare e riaprire la partita, ma non avranno nessuna reale opportunità di ribaltare il risultato.
Per la Francia la soddisfazione della vittoria contro una squadra che l’ha messa a dura prova. I francesi hanno sottovalutato la sfida fisica che un pacchetto tosto come quello argentino poneva loro. L’asse delle meraviglie non ha funzionato, ma la scelta di Fabien Galthié di togliere dal campo Romain Ntamack invece di affidargli le chiavi della squadra nella ripresa si è rivelata vincente.
Forse per avere due ball players come Jalibert e Ntamack in campo insieme, l’head coach dovrà rivedere alcuni aspetti della sua struttura offensiva, molto incentrata sul lavoro dei numeri 9 e 10, con il risultato di privilegiare così una coppia di centri fisica e diretta, piuttosto che un giocatore rapido ma soprattutto tecnico come Ntamack.
Per l’Argentina una prova che esalta i pregi e i difetti già noti della squadra di Ledesma: non è mancata l’intenzione né il coraggio alla selezione albiceleste, che ha giocato una partita di sacrificio, buttando tutti i chili e i muscoli dei propri avanti sul piatto della bilancia.
Tuttavia la pericolosità offensiva dei sudamericani è limitata: le due mete sono arrivate da un errore grossolano di Jalibert e da un pallone aereo vinto da Boffelli su Jaminet in maniera peraltro assai fortuita, per la quale c’è voluta l’assistenza del TMO e una interpretazione di manica larga dell’arbitro O’Keeffe. Gli argentini, altrimenti, hanno spesso perso il pallone per indisciplina, per errori di gestualità o per una incapacità di mantenere il possesso nel breakdown.
La sfida all’Italia di settimana prossima rappresenta però una golosa occasione per i Pumas per tornare alla vittoria dopo una lunga sequenza di sconfitte e prepararsi al meglio per la sfida all’Irlanda di fine mese.
Francia: 15 Melvyn Jaminet, 14 Damian Penaud, 13 Gael Fickou, 12 Romain Ntamack, 11 Gabin Villiere, 10 Matthieu Jalibert, 9 Antoine Dupont (c), 8 Anthony Jelonch, 7 Cameron Woki, 6 Francois Cros, 5 Paul Willemse, 4 Thibaud Flament, 3 Mohamed Haouas, 2 Julien Marchand, 1 Cyril Baille
A disposizione: 16 Peato Mauvaka, 17 Jean-Baptiste Gros, 18 Demba Bamba, 19 Romain Taofifenua, 20 Gregory Alldritt, 21 Sekou Macalou, 22 Maxime Lucu, 23 Jonathan Danty.
Marcatori Francia
Mete: Flament (50), Mauvaka (72)
Trasformazioni: Jaminet (50, 72)
Calci di punizione: Jaminet (3, 19, 35, 65, 80)
Argentina: 15 Emiliano Boffelli, 14 Bautista Delguy, 13 Matías Moroni, 12 Jerónimo de la Fuente, 11 Mateo Carreras, 10 Santiago Carreras, 9 Tomás Cubelli, 8 Facundo Isa, 7 Marcos Kremer, 6 Pablo Matera, 5 Tomás Lavanini, 4 Guido Petti, 3 Francisco Gómez Kodela, 2 Julián Montoya (c), 1 Thomas Gallo
A disposizione: 16 Facundo Bosch, 17 Rodrigo Martínez, 18 Santiago Medrano, 19 Lucas Paulos, 20 Juan Martín González, 21 Gonzalo Bertranou, 22 Nicolás Sánchez, 23 Lucio Cinti
Marcatori Argentina
Mete: Cubelli (22), M. Carreras (78)
Trasformazioni: Boffelli (22), Sanchez (78)
Calci di punizione: Boffelli (48, 60)
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