Un ulteriore focus sul match di sabato scorso all’Olimpico
Dalla partita dell’Olimpico di Roma fra Italia e All Blacks sono passati tre giorni, eppure l’eco dello scontro fra gli Azzurri e i “Tutti Neri” non si è ancora spenta.
Dopo l’analisi degli scorsi giorni, diamo uno sguardo anche ai numeri e alle statistiche del match.
Italia-All Blacks, numeri e statistiche del match di Roma
Metri di corsa
Palla in mano gli All Blacks hanno corso complessivamente per 558 metri, mentre gli Azzurri 265. I neozelandesi hanno compiuto 22 calci d’avanzamento, 235 passaggi e 155 tentativi di corsa, mentre i ragazzi di Kieran Crowley hanno completato 28 calci, 94 passaggi e 70 tentativi di corsa.
L’attacco
Prima di tutto, possesso palla e territorio all’ottantesimo: 60-40% il possesso in favore degli uomini di Foster, 61-39% il territorio.
Il dettaglio
Nel primo tempo le percentuali sul possesso erano del 47% per l’Italia e del 53% per gli All Blacks, mentre nella ripresa del 35% per gli Azzurri e del 65% per la Nuova Zelanda.
L’Italia, nel corso degli ottanta minuti, ha trovato 2 “clean breaks”, mentre 3 ne hanno colti gli All Blacks, che però hanno anche battuto 20 difensori e concretizzato 19 offload, al contrario di Lamaro e compagni che hanno battuto 16 difensori, ma trovato solo 4 offload.
C’è un dato però dove l’Italia è stato meglio della Nuova Zelanda, quello sui turnover concessi: 10 quelli degli azzurri, addirittura 15 quelli degli All Blacks, cifra costruita in particolare in un primo tempo pieno di errori per Cane e soci.
Fasi statiche: mischia e rimesse laterali
Nel corso del match l’Italia ha giocato, su propria introduzione, 9 mischie vincendone 6 (66%), mentre gli All Blacks ne hanno avuto 4 a disposizione vincendone 3 (75%).
Una delle maggiori difficoltà per gli Azzurri è invece arrivata dalla gestione delle rimesse laterali: 15 giocate, solo 10 vinte (66%), al contrario della Nuova Zelanda che ha chiuso con un altissimo 21/23 (91%).
La disciplina e la difesa
Penalità concesse
Sono 16 a testa i falli concessi agli avversari sia dall’Italia sia dagli All Blacks, con gli Azzurri che hanno concesso anche 2 calci liberi ai rivali.
Placcaggi
Uno dei dati su cui porre sempre grande attenzione. L’Italia ha effettuato 192 placcaggi completandone 172 (90%), mentre gli All Blacks ne hanno fatti 81 completandone positivamente 65 (80%), in questo fondamentale quindi l’Italia ha mostrato un’ottima prontezza e una buona precisione.
Dati individuali
Attacco
Monty Ioane è stato il giocatore, insieme a Tupaea (primo centro) degli All Blacks, a percorrere più metri in assoluto durante l’arco degli ottanta minuti, ben 109 metri fatti.
Marco Zanon invece è il giocatore italiano che ha provato più volte a correre con la palla in mano, ben 10 i suoi tentativi, fra i neozelandesi invece, a quota 12, ci sono a pari merito sempre Tupaea e Bridge.
Ioane inoltre è quello che ha battuto più difensori in assoluto, ben 6. In casa All Blacks invece 3 difensori battuti, a testa, per McKenzie e Bridge.
Un curioso dato: chi ha fatto più offload? Per l’Italia è stato Danilo Fischetti, con 2, per la Nuova Zelanda invece Sam Cane, con 5.
Difesa
A livello di placcaggi in tanti si sono distinti positivamente per l’Italia: Garbisi (11/11), Riccioni (14/14), Sisi (15/15), Negri (14/15), Lamaro (10/13) e Steyn (13/13). Per gli All Blacks, il dato più significativo l’ha fatto segnare Cane con un 8/9.
Non benissimo, in questo fondamentale, Marco Zanon: il centro ha infatti concesso due turnover sbagliando 5 dei 10 placcaggi tentati.
La partita di Steyn
Il flanker al rientro in azzurro dopo un lungo periodo di assenza, che l’aveva costretto a saltare il Sei Nazioni 2021, ha cosi chiuso la sua gara: 2 passaggi e 2 tentativi di corsa, per un totale di 20 metri percorsi e 1 clean break guadagnato in attacco. Un turnover concesso (con penalità) a fronte del 100% di placcaggi in difesa (13/13).
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