Una prima risposta alla denuncia di otto ex giocatori sugli effetti permanenti delle concussion
World Rugby si è attivata per provare a risolvere uno dei problemi più delicati emersi in questi ultimi anni e legati all’evoluzione di un gioco in cui gli impatti sono sempre più duri, ovvero quello degli effetti a lungo termine delle cosiddette “concussion”.
Stando a quanto riportato dalla BBC, il massimo ente mondiale in fatto di palla ovale, è pronto a dare via a uno specifico programma di tutela della salute del cervello dei giocatori d’elite attraverso la creazione di una rete di cliniche specializzate che offrano supporto gratuito a chi si trovasse implicato in problemi neurologici a seguito di collisioni e colpi subiti nel corso della carriera agonistica. “Fornendo risorse video accessibili, assistenza e supporto di alta qualità attraverso cliniche per la salute del cervello in tutto il mondo, possiamo educare meglio la nostra famiglia del rugby” ha affermato il presidente di World Rugby Bill Beaumont.
Questa iniziativa è da vedersi come una prima risposta alla denuncia presentata da un gruppo di otto ex giocatori nei confronti World Rugby, reo a loro dire di non prestare abbastanza attenzione a questa tematica. Lo stesso Beaumont, a sua volta padre di un giocatore professionista, ha apprezzato il fatto che da parte dei giocatori si sia sviluppato questo interesse verso un tema spesso considerato spinoso: “Essendo stato io stesso un ex giocatore, apprezzo il fatto che alcuni rugbysti siano preoccupati della loro salute neurologica”.
World Rugby, inoltre, tramite un video spiega come l’atleta possa massimizzare al massimo la propria salute neurologica attraverso la nutrizione e altri fattori.
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