Finisce 53-7 per i padroni di casa la gara dell’Aviva Stadium di Dublino
L’Argentina ha battuto l’Australia in Australia e il Sudafrica in Sudafrica ma non ha mai vinto contro l’Irlanda in Irlanda.
Non l’ha battuta, infatti, nemmeno oggi: pur con una performance meno dominante di sabato scorso, la squadra di casa ha imposto la tariffa massima all’Aviva Stadium di Dublino contro i Pumas, battendoli per 53-7.
I Pumas sono partiti meglio, bravi a sfruttare una superiorità numerica a destra con Jeronimo de la Fuente e Mateo Carreras, che va a firmare la meta con un bello slalom.
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Dopo due minuti l’Irlanda è sotto ma non si scompone. , riproponendo il bel gioco fatto di cariche frontali e pallone mosso rapidamente, passando il meno possibile per i punti d’incontro. Il pack degli avanti fa il proprio lavoro guidato dalla leadership di una terza linea eccezionale formata da Peter O’Mahony, Caelan Doris e Josh van der Flier.
Proprio quest’ultimo segna la prima meta irlandese all’11 su un drive da rimessa laterale. Andrew Porter raddoppia con una bella carica da distanza ravvicinata al venticinquesimo.
Sul 17-7 l’Argentina ha un momento in cui guida la partita e potrebbe far male, ma fallisce clamorosamente tutte le occasioni: Emiliano Boffelli spara fuori due calci di punizione semplici e Mateo Carreras perde l’ovale a tre metri dalla linea di meta senza nessun difensore rimasto davanti a lui, facendosi anche male nell’azione.
Per tutta risposta, l’Irlanda torna a segnare con Caelan Doris: è un colpo mortifero, quello del 24-7, punteggio con il quale si va all’intervallo.
Il secondo tempo è un incubo per l’Argentina: Matera si prende un giallo per avanti volontario al 48′ e costa 10 punti alla squadra. Appena tornati in parità numerica, Tomas Lavanini fa di tutto per meritarsi un rosso per un intervento assassino su un Cian Healy indifeso nel punto d’incontro.
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I Pumas, rimasti in 14 per gli ultimi venti minuti, crollano: l’Irlanda segna ancora con Dan Sheehan, Cian Healy, Tadhg Beirne.
Trema la panchina di Mario Ledesma, il cui contratto scade a fine mese.
Solo applausi invece per Andy Farrell: un autunno di grande livello dell’Irlanda, con l’acuto della vittoria con gli All Blacks, 53 punti inferti ai Pumas e 60 al Giappone. Quella di novembre è sembrata la squadra più in forma al mondo in questo momento, lo standard di riferimento per tutti gli altri sia dal punto di vista del gioco che delle prestazioni.
Gli irlandesi hanno saputo funzionare anche in versione rimaneggiata, con alcuni cambi dell’ultimo momento in campo (Conan e Henderson hanno riportato infortuni minori prima della partita) e con un Joey Carbery magistrale che è forse la vera, sospirata alternativa a Johnny Sexton che la squadra attendeva da tempo.
Irlanda: 15 Hugo Keenan, 14 Robert Baloucoune, 13 Garry Ringrose, 12 Robbie Henshaw, 11 James Lowe, 10 Joey Carbery, 9 Conor Murray, 8 Caelan Doris, 7 Josh van der Flier, 6 Peter O’Mahony (c), 5 James Ryan, 4 Tadhg Beirne, 3 Tadhg Furlong, 2 Ryan Kelleher, 1 Andrew Porter
A disposizione: 16 Dan Sheehan, 17 Cian Healy, 18 Tom O’Toole, 19 Ryan Baird, 20 Nick Timoney, 21 Craig Casey, 22 Harry Byrne, 23 Keith Earls
Marcatori Irlanda
Mete: van der Flier (11, 54), Porter (24), Doris (37), Sheehan (67), Healy (73), Beirne (75)
Trasformazioni: Carbery (11, 24, 37, 54, 67, 73)
Calci di punizione: Carbery (7, 49)
Argentina: 15 Emiliano Boffelli, 14 Lucio Cinti, 13 Matias Moroni, 12 Jeronimo de la Fuente, 11 Mateo Carreras, 10 Santiago Carreras, 9 Tomas Cubelli, 8 Pablo Matera, 7 Marcos Kremer, 6 Santiago Grondona, 5 Tomas Lavanini, 4 Guido Petti, 3 Francisco Gomez Kodela, 2 Julian Montoya (c), 1 Thomas Gallo.
A disposizione: 16 Facundo Bosch, 17 Ignacio Calles, 18 Eduardo Bello, 19 Lucas Paulos, 20 Facundo Isa, 21 Gonzalo Bertranou, 22 Nicolas Sanchez, 23 Facundo Cordero
Marcatori Argentina
Mete: M. Carreras (2)
Trasformazioni: Boffelli (2)
Calci di punizione:
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