Confermata la linea federale sul sistema di formazione a livello giovanile. Svelati gli ultimi dettagli sulle condizioni dell’azzurro
Tra i temi toccati nella conferenza stampa odierna, si è parlato anche di Nazionale Under 20 e del sistema delle Accademie. È stato chiesto al presidente Innocenti se, dopo i bei risultati ottenuti dalle nazionali giovanili azzurre (vittoria in Inghilterra ad agosto e con l’Irlanda a Treviso a fine ottobre da parte dell’Under 18, oltre al positivo Sei Nazioni Under 20 dello scorso anno), si potesse avere un ripensamento riguardo la formazione dei giovani rugbisti italiani.
Questa la risposta del presidente Marzio Innocenti: “No, non credo che le accademie possano continuare il loro percorso. Dietro la struttura di formazione c’è bilancio (non solo economico) che necessariamente deve quadrare. È vero, gli ultimi risultati ottenuti dalle nazionali giovanili azzurre sono positivi, ma nel complesso questo sistema non ha dato i risultati attesi, visto che non è stato in grado di rendere competitiva l’Italia nel Sei Nazioni”.
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Innocenti ha poi parafrasato rugby e sistema d’istruzione scolastica: “Con i CDFP e l’Accademia Under 20 di Remedello abbiamo creato quello che paragonerei a una buona scuola superiore. Non siamo però al livello di un’università, che permetta di avere elementi in grado di essere competitivi ad altissimo livello. Ora una parte dei ragazzi che erano a Remedello si trovano a Parma e si allenano quotidianamente con le Zebre, abbiamo pianificato di creare una struttura analoga anche a Treviso per il Benetton”.
In conclusione: “Ci stiamo impegnando per trovare la miglior sintesi tra quello che è stato fatto dalla FIR e quello che possono fare e che faranno i club. La Federazione deve mettere una struttura formativa a disposizione dei club così da integrare le due cose. Questo discorso non vale, per ora, per il sud perché la guida tecnica federale lì e l’unica via praticabile”.
È stato poi svelato un importante aggiornamento su quello che aspetta l’Italia Under 20 nella prossima stagione: oltre alle partite del Sei Nazioni di categoria, il cui calendario ancora non è stato diffuso, ci sono dei colloqui con World Rugby per programmare una serie di test tra squadre dell’Emisfero Nord e dell’Emisfero Sud. Questo perché anche nel 2022 non ci sarà la Coppa del Mondo Under 20, visto che la situazione globale è ancora instabile. Per conoscere i dettagli di questa situazione si dovrà aspettare.
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A proposito di giovani, anzi di giovanissimi, il presidente federale ha anche accennato a un progetto di collaborazione in via definizione con la FIGC che potrà portare diversi vantaggi su molteplici aspetti come l’informatizzazione dei sistemi, o tematiche mediche. Oltre al fatto che spesso le società di calcio e di rugby a livello under operano nelle medesime strutture, l’intento sarebbe quello di far si che i ragazzi fino a 12/13 anni possano fare entrambi gli sport permettendo, al rugby di intercettare nuovi praticanti oltre al fatto che “persone educate col piede non ci dispiacerebbero” ha chiosato Innocenti.
Il presidente ha poi parlato della situazione relativa a Jake Polledri, infortunato ormai da tempo ma: “Lo abbiamo sentito e il suo morale è alto, si vede c’è una ripresa. Il medico federale mi ha confermato i progressi del giocatore che ha anche ricominciato a correre. Tutti speriamo che possa tornare al livello pre-infortunio sia con l’Italia che con il suo club ma non ci possiamo sbilanciare”. Innocenti ha poi aggiunto come la cosa peggiore del “suo” novembre azzurro sia stato il brutto infortunio capitato a Riccioni contro l’Argentina, ma di come al contempo sia fiducioso dopo aver parlato col giocatore di poterlo ritrovare anche più forte di prima.
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