Il mediano d’apertura è pronto a prendersi tutte le responsabilità che gli toccheranno da qui alla RWC 2023
Il mese di novembre è alle spalle, eppure in Inghilterra il nome di Marcus Smith rimane sulla bocca dei tantissimi appassionati ovali e non solo: sull’apertura degli Harlequins infatti sono riposte molte delle speranze per il Sei Nazioni 2022, ma soprattutto per la Rugby World Cup 2023, in un “momento di pressione” che nei prossimi diciotto mesi potrebbe crescere in maniera esponenziale.
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Marcus Smith non teme la pressione del predestinato
Dal canto suo però, il trequarti classe 1999 si sente tranquillo, come ha fatto trasparire in un’intervista riportata da Planet Rugby: “Ho 22 anni e mi sento fortunato. In nazionale so di avere una squadra che mi sostiene e che è pronta ad aiutarmi per qualsiasi cosa. Fuori dal campo invece c’è la mia famiglia, i miei genitori e i miei fratelli: con loro commento le partite e cerco di capire cosa è andato bene e cosa c’è da migliorare, mi danno equilibrio”.
Poi ha aggiunto: “Ogni singolo giocatore giovane che ha vestito la maglia dell’Inghilterra ha avuto un momento di discesa nel proprio rendimento: ci sarà, ma in quel momento dovrò farmi trovare pronto per farlo durare il meno possibile”.
Infine, su un momento dello scorso novembre trascorso insieme a Jonny Wilkinson, ha svelato: “Più che un apprendimento tecnico è stato un apprendimento mentale. Wilkinson mi ha fatto capire come gestire le cose e che condotta avere in questo. E’ stato un momento importante”.
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