Dopo il ritiro, il centro genovese ha raccontato cosa farà nel prossimo anno. Come sempre la palla ovale è in qualche modo coinvolta
La fresca notizia dell’addio al rugby giocato di Tommaso Castello merita un approfondimento. Intervistato dal Secolo XIX, il centro ex (tra le altre) Zebre e azzurro ha fatto il punto su quello che gli riserverà il futuro, oltre a un veloce passaggio sul terribile infortunio del 2019, quando un placcaggio a Daly gli ha mandato in frantumi la caviglia sinistra. Le cinque operazioni chirurgiche seguite e il lunghissimo percorso di recupero non hanno portato al risultato sperato e da lì la decisione di smettere.
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Il 30enne genovese ha svelato come l’Università di Cambridge abbia accettato la sua domanda per un master in business administration, da iniziare nell’autunno 2022. Prima per lui ci sarà da completare la laurea in ingegneria meccanica, alla quale restano tre esami. Non sarà il primo giocatore proveniente da Genova ad andare nella prestigiosa università inglese, visto che circa due decadi fa era toccato a Marco Rivaro. Anche lui centro, anche lui protagonista nei primi Sei Nazioni azzurri.
Tommaso Castello ha raccontato di essere stato negli scorsi mesi ai festeggiamenti per il 150esimo anniversario del Varsity Match, dove ha potuto parlare con Rivaro e altri giocatori: “E’ stato allora che ho pensato e ho cominciato a farmi delle domande: se c’è già stato un genovese a meritare questo onore, perché non ce ne potrebbe essere un altro? E se oggi sono al settanta per cento, perché tra un anno non potrei essere al cento per cento? E’ la mia ultima sfida”.
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Ripensando poi a quello che è stato il suo percorso da giocatore, Castello ha indicato due momenti come i più importanti della sua carriera: il debutto con l’Italia nel 2016 in Argentina e gli Scudetti vinti con Calvisano.
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