Cosa potrebbe accadere a Sei Nazioni e Champions Cup con le nuove regole vaccinali del governo francese

Il governo transalpino detta la linea da seguire per poter giocare i prossimi incontri internazionali

Sei Nazioni e Champions Cup: le nuove regole vaccinali del governo francese (Ph. Sebastiano Pessina)

Un necessario adeguamento. Dal 15 gennaio prossimo infatti, come deciso dal governo Macron, tutti gli sportivi professionisti che vorranno svolgere la propria attività agonistica in Francia dovranno aver completato la doppia vaccinazione: cosa comporta questo?

In vista del Sei Nazioni e della Champions Cup, le formazioni che faranno visita alla nazionale o ai club transalpini dovranno chiaramente “rendere conformi” i propri roster alla situazione che entrerà in essere fra poco più di due settimane.

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Cosa potrebbe accadere a Sei Nazioni e Champions Cup con le nuove regole vaccinali del governo francese

Entrando nel concreto. L’Italia sarà la prima nazionale a fare visita alla Francia nel Sei Nazioni, poi sarà la volta dell’Irlanda (seconda giornata del torneo) e infine dell’Inghilterra (quinta e ultima giornata del torneo).

Il Regno Unito, Galles e Scozia comprese, con squadre di club come gli Scarlets ad esempio, che il 16 gennaio dovrebbero essere ospiti del Bordeaux in Champions Cup, è visto oltralpe come una “zona di pericolo”.

Le federazioni e i ministeri dello sport hanno chiaramente avviato i dialoghi da giorni ma, se non dovessero essere concesse deroghe particolari, cosa al momento difficile da ipotizzare visto l’aumento della curva dei contagi, nazionali e club d’oltremanica sarebbero costretti in alcuni casi a rivedere i loro roster per le trasferte in Francia, anche perché al netto delle volontà dei protagonisti in campo, alcuni, come ad esempio il centro inglese Henry Slade, che non si è vaccinato perché ha una patologia diabetica e col rischio di avere reazioni indesiderate, potrebbero “non essere ritenuti idonei” alla trasferta.

Il provvedimento preso dal governo Macron prevede anche, almeno per le prossime tre settimane, che la capienza degli stadi di ogni disciplina sportiva sia di massimo 5.000 persone e che chiunque voglia accedere alle strutture debba dimostrare di essere in possesso del passaporto vaccinale.

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