A dichiararlo è il CEO della Federazione giapponese affermando che il coinvolgimento in una competizione internazionale è fondamentale per mantenere la squadra competitiva
Nei prossimi anni il Giappone potrebbe entrare a far parte del Sei Nazioni o, molto più probabilmente, del Rugby Championship. Parola di Kensuke Iwabuchi, CEO della Japan Rugby Football Union, che nel suo discorso di fine anno pubblicato dal sito ufficiale della federazione giapponese ha rivelato di aver avviato delle discussioni sia con il board del Six Nations sia con quello del Rugby Championship.
Dopo gli exploit della Coppa del mondo in casa del 2019, dove i Brave Blossoms hanno raggiunto i quarti di finale battendo tra le altre Scozia e Irlanda, la formazione nipponica nel 2020 non ha potuto disputare alcuna partita, mentre nel 2021 ne ha giocate solo sei totalizzando cinque sconfitte e una sola vittoria, contro il Portogallo.
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“Il fatto che le nostre squadre nazionali non abbiano giocato per la maggior parte degli ultimi due anni ha avuto un impatto enorme” ha dichiarato l’amministratore della Federazione giapponese.
“Dobbiamo assolutamente essere coinvolti in una competizione internazionale annuale, altrimenti non possiamo aspettarci di mantenere squadre costantemente forti. L’Europa ha il Sei Nazioni e l’emisfero australe ha il Rugby Championship.”
“Stiamo discutendo con entrambe le competizioni, ma mentre il Giappone è tecnicamente nell’emisfero settentrionale, dal punto di vista del fuso orario siamo più vicini all’Australia, alla Nuova Zelanda e alle nazioni del Pacifico, quindi probabilmente ha senso connettersi con le loro competizioni.”
Accadrebbe insomma quanto avvenuto in passato con la franchigia dei Sunwolves, che ha giocato nel Super Rugby, massima competizione dell’emisfero sud, per ben cinque anni prima che la la JRFU decidesse di sciogliere la squadra e concentrarsi sul campionato nazionale.
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Oltre alla questione fuso orario, al precedente Sunwolves e ai conseguenti rapporti già avviato con SANZAAR (che organizza sia Super Rugby che Rugby Championship), ai campionati per club che hanno la stessa stagionalità, al fittissimo calendario internazionale che sembra rendere impossibile un Sette Nazioni, quella del Rugby Championship sembra la soluzione per eccellenza.
Anche perché, a quanto pare, il torneo a cui attualmente partecipano Nuova Zelanda, Sud Africa, Australia e Argentina potrebbe venire allargato a sei squadre con l’ingresso non solo del Giappone ma anche delle Fiji nel 2024, ossia dopo la prossima Coppa del Mondo, garantendo così un calendario dove non ci siano settimane di riposo per nessuna squadra.
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