Il flanker azzurro è fuori da più di un anno, e nel frattempo si è messo a produrre la bevanda con il padre
Quando Jake Polledri non si sta occupando della riabilitazione del proprio ginocchio, sta producendo sidro per la piccola impresa familiare che ha messo su in questo anno lontano dai campi.
Lo ha raccontato lo stesso flanker azzurro in una lunga intervista concessa a Sam Roberts di RugbyPass+, dove ha raccontato le difficoltà dell’infortunio, le buone notizie e l’ottimismo degli ultimi tempi e della sua passione per l’ambrata bevanda a base di mele.
“Ho superato la prima operazione con un certo candore. Non avevo capito quanto grave fosse il problema al ginocchio e dovermi operare una seconda volta mi ha dato l’impressione di un passo indietro, visto che allora stavo già tornando a fare qualcosa in palestra.”
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“È stata una brutta botta, ma era estate e, si sa, tutto sembra meglio durante l’estate. Quindi ho messo su una piccola azienda che vende sidro. Mi ha aiutato a tenere la testa su qualcosa. Ripensandoci, penso di aver provato a non starmene con le mani in mano a rimuginare. Ti può girare per la testa qualsiasi cosa e non volevo che accadesse.”
D’altra parte, per un giocatore abituato a essere protagonista sul campo, rimanere in disparte può essere problematico: “Non essere parte delle cose è stato tremendo. Essere un giocatore significa soprattutto essere parte della squadra, è tutto lì.”
“Adesso vado al club a vedere i ragazzi giocare e le cose accadono senza di me. Ciò che succede in allenamento, accade mentre io rimango in palestra. Le novità mi giungono sempre di seconda mano. È come essere fuori da un negozio e guardare cosa accade dentro dalla vetrina.”
Sebbene a più di 12 mesi dall’infortunio sul prato dell’Artemio Franchi in quella maledetta gara contro la Scozia di Autumn Nations Cup non ci sia ancora una data di ritorno prevista perché Jake Polledri possa infine rimettere piede in una partita agonistica, le ultime notizie che arrivano da Gloucester sono positive.
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Veste ancora un tutore per camminare senza zoppicare, ma è tornato a correre in campo. Il suo infortunio è stato terrificante: si è rotto tre dei quattro legamenti del ginocchio e strappato il polpaccio, il flessore si è separato dall’osso e la gamba si è fratturata. Il peggio, però, è arrivato all’inizio del 2021, quando il giocatore è dovuto tornare sotto i ferri a causa del problema al nervo che controlla il movimento del piede.
Una lesione che avrebbe potuto chiudere prematuramente la sua carriera lasciandogli problemi permanenti. Per fortuna, l’abilità degli specialisti che lo hanno aiutato e un pizzico di fortuna hanno scongiurato tale eventualità: ora Polledri è sulla via, per quanto lunga e tortuosa, del ritorno.
Il problema al nervo ha consentito, nel frattempo, ai legamenti del ginocchio di guarire completamente.
“Lo specialista ha detto che il danno al nervo non deve farmi smettere di fare palestra, anzi. Tutto quello che faccio continua a mandare segnali attraverso quel nervo. Ho uno stimolatore muscolare che metto sul muscolo della tibia infortunata, e se ne sta lì tutto il giorno a far lavorare la gamba. Inoltre a casa ho una piccola camera iperbarica dove siedo ogni giorno per cercare di recuperare.”
“Ho avuto alcune discussioni con il mio fisioterapista sul carico da mantenere, ma per ora le ho perse tutte. Ci siamo comunque dati degli obiettivi e sono per il momento soddisfatto di come sta andando. Ho dovuto reimparare a correre e la mia tecnica di corsa è migliorata, i miei polpacci sono più forti: abbiamo speso un sacco di tempo sui differenti gruppi muscolari.”
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A quanto pare, Polledri è in gran forma: racconta di come tutti i suoi precedenti massimali in palestra siano aumentati in questo periodo, i test di forza sono decisamente migliorati rispetto ai livelli pre-infortunio, quando era uno dei giocatori più ammirati della Premiership inglese.
“Lo so che di solito non succede, e magari cambierò opinione quando tornerò a giocare, ma i test che sto facendo in questo periodo dimostrano che sono in una forma molto migliore di prima. E ho imparato un sacco di cose su di me: che posso trasformare una passione in un lavoro perché amo il sidro; che se non gioco metto su peso piuttosto velocemente, cosa che potrebbe essere collegata al sidro; che ho una famiglia incredibile e un club come Gloucester che farebbero qualsiasi cosa per aiutarmi.”
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