Per i Dragoni, campioni in carica nel Championship, potrebbe esserci un ritorno a Londra a 24 anni dal Cinque Nazioni del 1998
In vista del prossimo Sei Nazioni potrebbe esserci una novità clamorosa per quello che riguarda il Galles. I Dragoni, vincitori dell’ultima combattutissima edizione, sembrano pronti a giocare le loro tre partite interne (contro Francia, Scozia e Italia) lontano da Cardiff e dal Millennium Stadium. La motivazione è di facile immaginazione, visto che con le ultime regole emanate dal governo gallese poco prima di Natale è praticamente scontato che nella storica (anche se rivista) casa dei rossi si possa giocare solo a porte chiuse.
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Una prospettiva che sarebbe un vero e proprio disastro per la federazione, già colpita al pari delle altre negli ultimi due anni da questo punto di vista. Sembra allora in pole position la possibilità di spostarsi di qualche centinaio di chilometri a est, cioè a Londra. Premessa: non sarebbe la prima volta, visto che già nel Cinque Nazioni 1998 il Galles usò come stadio di casa Wembley, per l’ovvio motivo che il suo Arms Park era in fase di ricostruzione per dar vita al Millennium.
Questa volta niente Wembley ma si andrebbe nel nuovissimo Tottenham Hotspurs Stadium, l’impianto dell’omonima squadra di calcio che potrebbe garantire l’ingresso a 62.000 tifosi, qualcosa in meno dei 74.000 di Cardiff ma comunque una cifra importante per fare da contraltare alle porte chiuse. Si era già parlato di questa soluzione (Galles nella casa del Tottenham) già per l’Autumn Nations Cup del 2020, ma ai tempi l’Inghilterra non permetteva come oggi il riempimento del 100% della capienza.
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Le sfide in oggetto sarebbero quindi quella con la Scozia del 12 febbraio, con la Francia l’11 marzo e con l’Italia del 19 marzo. Per le prime due al momento non ci sono problemi di contemporaneità con il Tottenham, per la terza sì ma verosimilmente in nome del dio denaro basterà poco per sistemare la questione.
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