Il tecnico del Montpellier ha spiegato cosa pensa dello stile, dell’identità e del futuro dell’azzurro
Philippe Saint-André parla di Paolo Garbisi. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, il Director of Rugby del Montpellier ha espresso il suo punto di vista sul mediano d’apertura azzurro.
La visione di Philippe Saint-André su Paolo Garbisi
Il tecnico della squadra francese ha spiegato come e quando ha iniziato a seguirlo, dopo il debutto con l’Italia e nelle sue prestazioni a Treviso, e di come sia stato colpito dalla professionalità del numero 10.
Dei margini di miglioramento che vede in Garbisi, soprattutto nel fondamentale dei piazzati, del fatto di stare crescendo avendo una figura come Pollard al suo fianco e della collocazione tattica dello stesso trequarti, che non è detto che in futuro non possa ricoprire magari il ruolo di primo centro o quello di estremo.
Senza fretta – Philippe Saint-André, che nella sua carriera ha avuto la possibilità di allenare molti e importanti numeri 10, fra cui Wilkinson, Michalak e Pollard ha detto che “nessuno all’età di Garbisi era un 10 completo”, e che quindi gli serviranno ancor più partite ed esperienza, perchè “i 10 come il buon vino rosso: invecchiando migliorano”.
Infine un’ultima chiosa sul fatto che dell’esperienza in Top14 di Garbisi ne beneficerà anche l’Italia e che ora il trequarti veneto (11 caps con la maglia dell’Italrugby) è ambito dal 70-80% dei club transalpini.
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