Il mediano d’apertura azzurro parla del suo bel momento con il club transalpino e si dice speranzoso per il futuro con la Nazionale
Sembra non volersi fermare mai il bel momento di Paolo Garbisi, che dopo i tanti riconoscimenti pratici avuti in Francia con l’occupazione ormai fissa della 10 di Montpellier, è stato anche votato come miglior giocatore italiano del 2021 dal tradizione referendum del Gazzettino. Il quotidiano veneto, attraverso Antonio Liviero, ha intervistato il mediano azzurro che è partito da una considerazione molto interessante: Paolo Garbisi infatti dice di sentire di avere ancora tantissimi margini di crescita, mentre questi primi mesi francesi lo abbiano fatto maturare molto dal punto di vista fisico.
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L’impatto con Montpellier, la Francia il Top14 è stato poi meno problematico di quanto possa sembrare con una realtà così grande, con Garbisi che ha detto di amare la pressione che l’ambiente mette sui giocatori e di come l’aver imparato rapidamente il francese lo abbia aiutato. Ci sono racconti quasi sorprendenti, per chi non conosce la realtà francese: “Mi ha colpito il rito del dopo partita di incontrare gli sponsor nei box della tribuna presidenziale. Noi giocatori ci dividiamo in gruppi e passiamo a scambiare due chiacchiere. Ci limitiamo a 3-4 tavoli per fortuna, perché di sponsor ne abbiamo ben 250. Le conversazioni sono molto franche: se hai sbagliato il calcio della vittoria può capitare che ti dicano di allenarti di più e di fare meglio la prossima volta. Ma il club è stato chiaro: questo fa parte del professionismo e tutti lo facciamo tranquillamente”. Questo uno dei passaggi dell’intervista del Gazzettino che fanno capire la dimensione nella quale si è calato Garbisi.
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Una dimensione che lo ha visto anche “scalzare” il Campione del Mondo Handrè Pollard dal suo ruolo, con il sudafricano utilizzato come primo centro al fianco dell’azzurro: una situazione che il veneto definisce come molto importante, con Pollard che è di grande aiuto grazie alle sue qualità e non ha per nulla manifestato segni di fastidio nonostante lo spostamento. Anche in Nazionale azzurra era stata provata questa soluzione con la doppia apertura (Garbisi-Canna), senza gli effetti desiderati: per il mediano veneziano è un’idea che ha bisogno di tempo per essere messa in pratica al meglio.
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Inevitabile poi un passaggio alla Nazionale e all’imminente Sei Nazioni, verso il quale Garbisi si dice positivo in una crescita azzurra che arriverà, magari non subito ma nel futuro. Sul presente sarà importante avere la miglior difesa possibile ed essere disciplinati, oltre al fatto che spera di riuscire a portare all’Italia tutto quello che ha imparato in Francia nella gestione delle partite.
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