Con pazienza e determinazione la squadra di Bortolami conquista il match nonostante tanti errori
E’ un Benetton che deve scrollarsi di dosso la ruggine accumulata in queste settimane in cui si sono accumulati rinvii e difficoltà, con poco rugby giocato e pochi allenamenti a sostenere lo sforzo necessario per battere i Dragons nella terza giornata di Challenge Cup, decisiva per i destini dei Leoni biancoverdi.
Lo si vede bene sia nella prima che nella seconda frazione di gioco, quando la squadra di casa domina per lunghe fasi possesso e territorio ma è molto imprecisa nel mettere a segno attacchi pericolosi, finendo per mettere sul tabellino molto meno di quanto produce.
Tutto qui il problema di Benetton-Dragons: la formazione italiana si è dimostrata la migliore lungo tutto l’arco degli 80 minuti, seppur senza incantare.
Dopo il primo vantaggio firmato da Sam Davies su calcio di punizione, i Leoni sono i primi a segnare una meta grazie a Irné Herbst. Il sudafricano si allunga in tutti i suoi pesanti centimetri per arrivare oltre la linea dopo un prolungato periodo di possesso nella zona rossa avversaria.
Rhyno Smith, incaricato della conversione, fallisce. Si riscatta però poco più tardi segnando su punizione e portando i suoi a +5. Sam Davies accorcerà poco dopo, al minuto 25.
Nella seconda parte del primo tempo emergono i Dragons, più precisi e disciplinati della controparte veneta. Sotto pressione, la difesa regge bene ma il Benetton concede, a tempo scaduto, il vantaggio: colpisce ancora Davies dalla piazzola per il 9-8 con cui si chiude la prima frazione.
Nella ripresa, però, c’è solo il Benetton. Nonostante un avvio balbettante la squadra di casa ritrova pian piano ordine e fiducia. Non rischia mai di subire punti e cresce progressivamente nelle esecuzioni offensive.
Al 55′ Leonardo Marin, entrato da poco, pennella un crosskick non perfetta ma efficace per Edoardo Padovani, che segna la meta del vantaggio. Rhyno Smith converte.
E’ lo stesso numero 10 sudafricano a chiudere i conti al 70′ con un calcio di punizione che porta i Leoni oltre il break. La partita finisce con la meta di Tomas Baravalle alla coda di un drive da rimessa laterale, poco dopo l’espulsione temporanea del suo omologo gallese Shipp.
La partita si chiude con un meritato 23-9.
In chiave azzurra prestazioni soddisfacenti di Edoardo Padovani da estremo, di Luca Morisi (nonostante sia stato sostituito presto) e Ivan Nemer, mentre Manuel Zuliani è uscito in seguito ad un acciacco.
Migliore in campo, nonostante il minutaggio limitato, il seconda linea Irné Herbst, che ha indirizzato la gara con una prestazione fisicamente torreggiante nel primo tempo.
Benetton: 15 Edoardo Padovani, 14 Luca Sperandio, 13 Ignacio Brex, 12 Luca Morisi, 11 Tommaso Benvenuti, 10 Rhyno Smith, 9 Dewaldt Duvenage, 8 Toa Halafihi, 7 Michele Lamaro (c), 6 Manuel Zuliani, 5 Federico Ruzza, 4 Irné Herbst, 3 Tiziano Pasquali, 2 Corniel Els, 1 Federico Zani
A disposizione: 16 Tomas Baravalle, 17 Ivan Nemer, 18 Nahuel Tetaz, 19 Carl Wegner, 21 Braam Steyn, 21 Luca Petrozzi, 22 Leonardo Marin, 23 Filippo Drago
Marcatori Benetton
Mete: Herbst (14), Padovani (55), Baravalle (74)
Trasformazioni: Smith (55)
Calci di punizione: Smith (22, 70)
Dragons: 15 Ioan Davies, 14 Jared Rosser, 13 Aneurin Owen, 12 Jamie Roberts, 11 Rio Dyer, 10 Sam Davies, 9 Gonzalo Bertranou; 8 Aaron Wainwright, 7 Taine Basham, 6 Harri Keddie (c), 5 Ben Carter, 4 Will Rowlands, 3 Chris Coleman, 2 Taylor Davies, 1 Greg Bateman
A disposizione: 16 Ellis Shipp, 17 Aki Seiuli, 18 Leon Brown, 19 Joe Maksymiw, 20 Huw Taylor, 21 Tavis Knoyle, 22 Will Reed, 23 Jordan Olowofela
Marcatori Dragons
Mete:
Trasformazioni:
Calci di punizione: Davies (2, 25, 40)
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