Irlandesi a segno con 13 mete. Francesi con tanti positivi e reduci da due partite rinviate consecutivamente
Alla vigilia di questa terza giornata di Champions Cup, c’era una partita dal pronostico più segnato delle altre: Leinster v Montpellier, con i francesi – che non scendevano in campo da un mese – oltremodo rimaneggiati (con giovanissimi ed elementi non di primo livello tra le gerarchie di Saint-André), tra positivi ed altre assenze (anche Garbisi fuori dalla contesa odierna) con il pensiero rivolto più al Top14.
Ci si aspettava dunque una vittoria netta, anche piuttosto larga, dei padroni di casa, schierati da Cullen invece con un XV (ed ancor più considerando i 23 elementi in lista gara) con una formazione di livello internazionale. L’89-7 (13 mete a segno, con i sigilli di Conan (2), Byrne, Gibson-Park, Molony, Ala’alatoa, Larmour, Van der Flier (2), O’Brien, Sheehan (2) e Lowe) che ne è scaturito, tuttavia, ha dimensioni storiche.
Si tratta infatti della vittoria con più margine di sempre in Europa per gli irlandesi, margine di sconfitta più largo di sempre in Champions per una squadra francese e, come riportato da OptaJonny, terzo punteggio con più margine tra le due squadre in campo in una sfida di Champions.
82 – @leinsterrugby‘s 82-point victory against Montpellier is the joint third biggest by any team in the @ChampionsCup:
🥇Toulouse 108-16 Ebbw Vale in 1998
🥈Stade Français 92-7 L’Aquila in 2000
🥉Clermont 82-0 Aironi in 2012
🥉Leinster 89 -7 Montpellier in 2022.Demolition.
— OptaJonny (@OptaJonny) January 16, 2022
Reduce dalla sconfitta a tavolino – mal digerita – nella gara di “andata” contro i francesi, Leinster aveva già a prescindere motivazioni extra nella tana dell’RDS Arena di Dublino con bramosia di mettere in campo il proprio lato migliore.
Desiderio di riscatto riversato con ampie dosi sul campo, che ha incontrato la qualità molto relativa del XV avversario, ingigantita da una prestazione ad ogni modo non esaltante da parte dei ragazzi schierati da Saint-André, generando così 82 punti di scarto. Quasi inutile, ad ogni modo, analizzare l’incontro, chiuso nel primo quarto con Leinster già a bonus offensivo e sempre in totale controllo della situazione.
A perderne, con partite simili, più che il Montpellier di turno in sé (una squadra dilaniata dall’emergenza contingente che deve comunque scendere in campo non ha particolari colpe, anche se nel caso specifico il tutto è ingrandito anche e soprattutto dalle scelte strategiche del team che avevano già caratterizzato anche la sfida persa all’esordio contro Exeter, privilegiando il torneo interno), però, è la reputazione della Coppa – che dovrebbe rappresentare il meglio del rugby di club europeo -, già segnata negli ultimi due anni dalle difficoltà comuni a tutto il mondo dello sport ma anche da situazioni paradossali (format e decisioni sulle modalità di assegnazione dei punti e dei passaggi di turno).
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