Il commissario tecnico torna a parlare delle sue scelte verso il Sei Nazioni 2022 ormai sempre più vicino al suo inizio
Con il Sei Nazioni distante ormai meno di tre settimane, sale sempre di più la temperatura intorno all’Italia ovale. Sul Gazzettino Ivan Malfatto ha intervistato il Commissario Tecnico azzurro Kieran Crowley, l’ottavo allenatore straniero sulla panchina nostrana in 23 anni di Championship. Dopo le convocazioni rese pubbliche la scorsa settimana, con la netta prevalenza (23 su 33) di giocatori del Benetton, Crowley ha sottolineato i due obiettivi più importanti da centrare con l’Italia nel torneo imminente: “Migliorare in difesa, dove abbiamo concesso il maggior numero di mete e punti rispetto a tutte le altre squadre, e nella disciplina. Svolgeremo, per quest’ultimo punto, allenamenti specifici aiutati dalla classe arbitrale”.
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Crowley ha poi approfondito alcuni aspetti delle sue convocazioni, giustificando i soli 5 convocati delle Zebre con lo scarsissimo minutaggio avuto dalla franchigia ducale negli ultimi due mesi (soli due match giocati), sottolineando come la porta per il futuro sia comunque aperta ma che servano certi tipi di prestazioni. Quello dei minutaggi è un problema non certo secondario, visto che ci sono anche elementi come Parisse che hanno giocato poco in questa stagione, ma come già detto Crowley è in contatto con l’ex capitano azzurro e si è dichiarato pronto a convocarlo per la seconda parte del torneo.
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Nell’intervista con il Gazzettino, un passaggio interessante è riservato a Varney, convocato nonostante anche lui fin qui abbia trovato poco spazio a Gloucester: “Negli ultimi tempi al Gloucester ha disputato due match di Premiership e due nella competizione minore. Dovrebbe giocare di più, ma non abbiamo il controllo sui club inglesi. Preferiscono usare giocatori locali per avere i contributi dalla federazione. È lo stesso problema di Fuser, o di Minozzi nella convocazione di novembre”.
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