Sei Nazioni 2022: la preview dell’Inghilterra

Il XV della Rosa è una delle squadre favorite per il titolo, ma dovrà fare i conti con tanti infortuni importanti

Inghilterra: la preview del Sei Nazioni 2022 – ph. Adrian DENNIS / AFP

“Un’Inghilterra feroce con qualcosa da dimostrare è una squadra sempre pericolosissima” ha detto Lawrence Dallaglio, ex capitano della nazionale e leggenda dei Wasps, oggi commentatore per BT Sports.

Dopo un Sei Nazioni 2021 estremamente deludente, che ha fatto traballare la panchina di Eddie Jones, il XV della Rosa si è ritrovato nei test autunnali: in parte volti nuovi, in parte una rinnovata identità difensiva, in parte il lavoro dei nuovi membri dello staff hanno portato a un novembre da imbattuti, con la vittima più eccellente rappresentata dai campioni del mondo del Sudafrica.

Oggi l’Inghilterra si propone al via del Sei Nazioni 2022 come una delle squadre favorite. La grandissima profondità della squadra consente a Eddie Jones di poter tenere comunque botta nonostante la sfilza di assenze alla quale è costretto a rimediare.

Il calendario

La partenza del Sei Nazioni 2022 è subito incendiario per l’Inghilterra: si va al Murrayfield di Edimburgo a sfidare la Scozia, che attende l’arcirivale con le armi affilate.

Nonostante sia una partita che per ciascuna delle due squadre può servire da significativo boost morale in vista del proseguimento del Torneo, potrebbe non essere così decisiva per la compagine che finirà per perdere la Calcutta Cup.

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In un Sei Nazioni così tirato, con un livello davvero equo fra le contendenti, sembra difficile pronosticare una squadra in grado di battere tutte le altre e aggiudicarsi il Grande Slam. Almeno una sconfitta potrebbe arrivare per tutti.

L’Inghilterra, che con il tempo conta di recuperare almeno una parte degli assenti, può contare su una seconda giornata più semplice, con la trasferta a Roma dove però, anche in passato, non è sempre riuscita a portare via punteggi eccessivamente opprimenti.

Tra la terza e la quarta giornata Eddie Jones e i suoi potranno poi contare sul fattore Twickenham, avendo due gare in casa consecutive contro Galles e Irlanda. Se dovesse andare tutto bene, sarà quindi apparecchiato un fragoroso gran finale allo Stade de France contro la potenza d’Oltremanica.

La rosa

Quali sono quindi le grandi assenze che Eddie Jones ha dovuto affrontare? La più importante è quella di Owen Farrell, capitano, totem e spirito guida della squadra, collante essenziale in mezzo al campo senza il quale rimangono grossi dubbi su quale possa essere la combinazione di centri più efficace.

I gradi avrebbe dovuto ereditarli Courtney Lawes, ma anche il terza linea dei Northampton Saints si è dovuto fermare per problemi relativi a una concussion. Sembra che sarà quindi Tom Curry il capitano di queste prime partite, in attesa del rientro di Lawes.

Leggi anche: Sei Nazioni 2022, Inghilterra: i convocati definitivi per la Calcutta Cup

Non ci sarà neanche Johnny May, una delle armi letali nella faretra dell’Inghilterra, e neanche Anthony Watson, Sam Underhill, Manu Tuilagi, Jonny Hill. Fatta eccezione per quest’ultimo, tutti gli altri assenti facevano parte della formazione dell’Inghilterra nella finale della Rugby World Cup 2019.

L’inizio del Sei Nazioni rappresenta quindi l’occasione definitiva per i nuovi protagonisti in maglia bianca di dimostrare tutto il loro valore, a partire da Marcus Smith e Freddie Steward e passando per Alex Dombrandt e Sam Simmonds, una volta grandi esclusi e oggi in un agguerrito duello per la maglia numero 8 da titolare.

Da tenere d’occhio

Il signor Marcus Smith compirà 23 anni il giorno di San Valentino, dopo aver sfidato l’Italia all’Olimpico nella seconda giornata del Sei Nazioni 2022, nella sua prima apparizione al Torneo.

Non temete, però, non si farà spaventare dalla magnitudo di tale impegno. Il fenomeno degli Harlequins ha una mentalità d’acciaio, non sente la pressione delle grandi occasioni: chiedetelo a quelli che se lo sono trovato di fronte nella finale di Premiership dello scorso anno.

Al giovane numero 10 giova essere diventato il regista della nazionale dopo la necessaria gavetta. Alle spalle ha quattro stagioni da titolare in Premiership, più di 120 partite da professionista e già oltre mille punti segnati con la casacca della squadra londinese.

Da lui ci si attendono grandi cose in un Sei Nazioni 2022 dove, senza l’appoggio di Owen Farrell, si troverà necessariamente a dover dirigere l’attacco del XV della Rosa ancor più del previsto. I mezzi per guidare l’Inghilterra al titolo li ha.

L’Inghilterra è forte abbastanza, nonostante tutto, per prendersi il titolo. Ma non è imbattibile.

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