Concluso il processo al pilone dei Bleus e di Montpellier imputato per fatti accaduti nel 2014
Nella giornata di venerdì è arrivata la sentenza sul “caso” Mohamed Haouas, pilone della Francia e del Montpellier classe 1994 che è stato condannato a 18 mesi di reclusione (pena detentiva però attualmente sospesa) e a una multa di 15.000 euro. Il processo, andato in scena a Montpellier, ha visto Haouas giudicato colpevole per aver partecipato ad alcuni furti con scasso nel 2014, quando aveva 20 anni. Oltre a lui, è stato giudicato anche un altro autore di questi furti, il quale però sta scontando una pena detentiva per altri reati.
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Mohamed Haouas che ha vestito la maglia della Francia dal 2020 ed è stato inserito da Galthiè nel gruppo dei convocati per il Sei Nazioni 2022 (non inserito però nei 23 per la sfida all’Italia) ha dichiarato in tribunale: “Sono stati errori di gioventù, ai tempi ero facilmente influenzabile. Ho fatto tanto però negli ultimi otto anni per uscire da quel brutto circolo e crescere come persona, sono coinvolto in associazioni che aiutano i giovani in difficoltà: il mio obiettivo è sempre stato quello di crescere come persona”.
Il giudice ha quindi emesso le sue sentenze: 18 mesi da scontare per l’altro imputato e 18 mesi con sospensione della pena per Haouas, che dovrà comunque pagare 15.000 euro di multa. Il pubblico ministero ha riconosciuto l’evoluzione più che positiva della personalità del pilone francese, stabilendo quindi una pena che lo andrà a colpire economicamente ma non nel processo di crescita.
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Al termine del procedimento Haouas ha detto: “Sono molto sollevato, finalmente è finita. Continuerò ad aiutare le associazioni giovanili, l’importante è stato non finire in carcere”.
Per Haouas oggi dunque c’è la luce verde per tornare in campo, visto che con Montpellier giocherà nel Top14 contro Pau.
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