Sei Nazioni 2022: le pagelle di Francia-Italia

Prestazione opaca della coppia mediana azzurra, nella Francia brillano Villiere e Jaminet

Le pagelle di Francia-Italia – ph. Sebastiano Pessina

Dopo la prima partita dell’Italia nel Sei Nazioni 2022, opposta alla Francia domenica pomeriggio a Parigi, è arrivata la trentatreesima sconfitta consecutiva nel Torneo per gli Azzurri.

Una partita che però ha dato anche indicazioni positive a Kieran Crowley e al suo staff. Dopo aver affrontato una analisi complessiva della partita e aver visto i pareri della stampa estera, è tempo di un giudizio sulle prestazioni individuali viste allo Stade de France.

Le pagelle dell’Italia

Padovani, 5: C’è sempre la sensazione che sia leggermente posizionato male nelle situazioni difensive, soprattutto quando gli è richiesto di muoversi dalla propria posizione per seguire le dinamiche dalla copertura profonda. Se l’Italia perde la battaglia tattica al piede è anche perché perde il confronto diretto con il suo omologo.

Menoncello, 7.5: Il più giovane giocatore di sempre a segnare nel Sei Nazioni. E questo vale uno 0.5 in più in una partita che il 19enne interpreta molto bene con la maglia numero 14. Non soffre mai fisicamente, placca tutto quello che gli passa vicino, come quando va a prendersi due uomini con un solo placcaggio nel primo tempo.

Brex, 5.5: Usa bene il suo noto tempismo nella salita difensiva e non manca mai il placcaggio. Chiuderà a quota 13 senza errori, incolpevole sulla seconda meta francese dove è battuto dal morbidissimo tocco di Ntamack sulla sua salita rovesciata. Due palloni persi e un calcio contro gli impediscono di raggiungere il 6.

Zanon, 6: Utilizzato come piede di porco della manovra offensiva, riesce a prendere spesso e volentieri la linea del vantaggio. Alle 10 cariche unisce 12 placcaggi senza errori, ma la lettura in ritardo di alcune situazioni difensive non gli consente di andare oltre una stropicciata sufficienza.

Ioane, 5.5: È come sempre il miglior portatore di palla dell’attacco italiano, ma stavolta è responsabile di qualche sbavatura difensiva di troppo. La più evidente quella che porta alla meta di Penaud, quando non si fida della rapidità di Zilocchi e si fa tagliare fuori dal placcaggio.

Garbisi, 5: Lucido e preciso in occasione della meta di Menoncello, si sostituisce addirittura a Varney in un paio di box kick ben eseguiti con il mancino. Per il resto, però, è soffocato dalla pressione della difesa avversaria e commette qualche errore di troppo, anche dal punto di vista tattico, come in occasione del calcio battuto veloce nei 22 metri. È messo sotto dal gioco al piede di Ntamack e Jaminet.

Varney, 4.5: Il poco minutaggio avuto finora in stagione si fa sentire. Forse la peggior prestazione del giovanissimo numero 9 da quando è con la nazionale maggiore. Oltre all’errore sull’intercetto di Jelonch che causa la prima meta ci mette altri 5 errori gestuali e un’assistenza non sempre precisa a Garbisi. Nessun dubbio che abbia la resilienza per reagire alla brutta prestazione.

Halafihi, 5.5: Che sia un’aggiunta di profitto nel pack azzurro è indubbio. Nonostante sia un esordiente era legittimo aspettarsi una maggiore centralità come ball carrier, invece porta solo 2 palloni in 56 minuti in campo. Questo, sommato a una punizione concessa e due errori gestuali rende insufficiente la sua prova.

Lamaro, 7: Il capitano azzurro è un leader con l’esempio. Lo dicono i 21 placcaggi effettuati nell’arco degli 80 minuti.

Negri, 5.5: Designato come principale ball carrier azzurro, soffre la fisicità e l’aggressività della difesa avversaria. Non è solo demerito, il suo, visto che viene usato quasi sempre in situazioni già difficili in partenza, come nel caso del placcaggio devastante subito da Atonio.

Ruzza, 7: Uno dei migliori degli Azzurri, regista della rimessa laterale ma anche molto presente nel fare il lavoro sporco in campo.

Cannone, 6: Si sbatte fisicamente a destra e a sinistra, è anche costretto a rientrare nel finale. Dimostra di aver ampliato il suo serbatoio di energie.

Pasquali, 5: Resiste a Baille in mischia chiusa, ma è latitante nel resto del gioco.

Lucchesi, 6: È pressoché l’unico rubapalloni azzurro e vince 2 turnovers. Ci aggiunge 10 placcaggi in 50 minuti e una generale precisione al lancio in rimessa. Soffre in mischia, potrebbe essere più protagonista come ball carrier.

Fischetti, 5: Subisce Atonio in mischia chiusa, riuscendo a metterci una toppa in qualche modo. Gioca a tutta i primi 35′, risultando il miglior placcatore azzurro, ma poi cala a cavallo dell’intervallo. Un paio di scelte discutibili, come quando regala a Garbisi il pallone sotto la pressione di tre segugi avversari.

A disposizione

Faiva, 5.5: Molto attivo in difesa, con il notevolissimo ammontare di 9 placcaggi in 30 minuti, di cui ben 3 dominanti. Porta solidità anche in mischia chiusa, ma non gli si possono perdonare tre lanci fuori bersaglio.

Nemer, 5.5: Volitivo nella quantità, rispedito al mittente praticamente ogni volta che prova a rendersi protagonista

Zilocchi, 6: Vince un calcio piazzato in mischia con una grande spinta su Gros. Meno efficace quando si tratta di portare il pallone.

Fuser, 6: Placca tutto quello che può nella mezz’ora finale.

Pettinelli, 6.5: Si sistema nell’inconsueta posizione di numero 8 e si mette in mostra con due partenze dalla base della mischia ordinata.

Zuliani, sv: Solo 11 minuti per il flanker esordiente.

Braley, sv: Entra nei 15 minuti finali, quando l’Italia è ormai alle corde.

Marin, 6: Esordio in Azzurro nel momento più difficile dell’incontro. Viene spedito sotto un paio di up and under senza però riuscire a contendere in aria il pallone. Un contrattacco interessante nel finale. Una sufficienza d’incoraggiamento.

Le pagelle della Francia

Jaminet, 7.5: Se non fosse per la tripletta di Villiere sarebbe il migliore in campo. Gran piede, cervello fino e mani morbide, come nell’assist per la prima meta del collega.

Penaud, 6.5: Silente per buona parte del match, poi spara un paio di accelerate nella ripresa dove mostra tutta la sua classe. Bellissimo l’interscambio con Dupont per la sua marcatura.

Fickou, 6: Quando la Francia va in confusione ci pensa lui a rimettere dritta la barra

Danty, 6: Non viene molto servito, Si ricorda solo una grande percussione dove si disfa con troppa facilità di 3 difensori

Villiere, 8: Giustizia l’Italia ad ogni occasione possibile.

Ntamack, 7: Gioca senza strafare. Legittimo aspettarsi di più, ma insieme a Jaminet domina il gioco al piede ed è perfetto nella giocata a tempo scaduto che regala il 18-10 dell’intervallo alla Francia. E ci mette 10 placcaggi.

Dupont, 6: Sembra occasionalmente schiavo della propria energia, che finisce per metterlo in situazioni scomode e fargli commettere errori.

Alldritt, 7: Si sobbarca un lavoro offensivo gigantesco portando il pallone a contatto 22 volte. Non è devastante come in altre occasioni, ma alla fine della giornata ha guadagnato 113 metri palla in mano. Anche miglior placcatore con 11 interventi.

Cretin, 6: Prestazione non particolarmente scintillante, nonostante diversi palloni portati.

Jelonch, 6.5: Si mangia Varney nell’occasione della meta, ma si mangia anche i sostegni azzurri in tanti punti d’incontro.

Willemse, 6.5: È l’uomo del lavoro oscuro in casa Francia e ad esso si dedica anche nel pomeriggio di Parigi.

Woki, 7: Lavoro immenso in rimessa laterale, nel drive, nel punto d’incontro. Qualche fallo di troppo, ma giocatore sublime.

Atonio, 6.5: Mette in difficoltà il diretto avversario in chiusa, spalma Negri sul terreno. Poco altro.

Marchand, 6: È l’altro ball carrier del pack francese (12 cariche), ma viene spesso rispedito al mittente. Nelle fasi statiche è quasi perfetto.

Baille, 6.5: Da quando gli hanno detto che è il miglior pilone sinistro al mondo, ci si è messo a credere anche lui.

A disposizione

Mauvaka, 5: Ingresso impalpabile nel quarto finale della gara.

Gros, 5: Entra, si fa arare da Zilocchi, prende un calcio contro per offside. Non benissimo.

Bamba, 5: Tre calci di punizione in 30 minuti in campo.

Taofifenua, 6: Tocca quattro palloni in meno di 25 minuti e contribuisce all’ampliamento del divario finale

Cros, sv: 11 minuti e un solo pallone toccato

Lucu, sv: Entra a partita chiusa. I suoi 23 passaggi in 11 minuti aiutano a comprendere il forcing finale dei Bleus

Moefana, 7: Brilla nei suoi 23 minuti, aiutando la Francia a scardinare la residua resistenza e a portare a casa il bonus. Con Danty e Fickou non proprio abbaglianti, potrebbe vincere una maglia da titolare contro l’Irlanda.

Ramos, sv: Giocatore di classe a cui lo staff concede solo 5 minuti, dimostrandogli ancora una volta una insensata sfiducia nei suoi confronti

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