I dettagli della giocata più brillante della prima giornata del Sei Nazioni 2022
Nella prima giornata del Sei Nazioni 2022 è andato in scena un rugby offensivo intelligente e notevole da parte di quasi tutte le squadre: le mille domande poste alla difesa dalla manovra d’attacco dell’Irlanda, la bella lettura di Marcus Smith in occasione della sua meta, lo spunto azzurro a Parigi, le bellissime mani di Romain Ntamack e Melvyn Jaminet per la prima meta di Gabin Villiere.
Nonostante abbia passato solo 6 minuti e 45 secondi di gioco in possesso del pallone nella metà campo avversaria, la squadra offensivamente più tagliente è però stata la Scozia nella partita di Calcutta Cup, congegnando due mete ottime che hanno fruttato 14 punti nonostante un totale di appena 54 secondi passati nei ventidue metri avversari.
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La prima è frutto di un grande Darcy Graham, uno dei migliori del fine settimana, che legge perfettamente il quattro contro due che gli si presenta davanti, mette a sedere Joe Marchant con una finta e uno step da applausi e poi serve a Ben White la sempiterna gloria al debutto internazionale.
Il momento in cui la Scozia si è presa la Calcutta Cup, però, è direttamente figlio di un’estremità ben precisa del corpo di uno dei giocatori in campo: il piede destro del numero 10 Finn Alastair Russell, nato 29 anni fa 200 chilometri più a nord del Vallo di Adriano.
Al 65′ della sfida la Scozia, finita sotto per 10-17 nella prima parte del secondo tempo, ha finalmente un’opportunità nella metà campo avversaria. La mischia ordinata è una grande piattaforma dalla quale attaccare, specie se non ci si trova nelle immediata vicinanze della linea di meta e la difesa è costretta a lasciare dei giocatori a coprire la profondità del campo.
Quando l’arbitro accorda un calcio libero ai padroni di casa, Finn Russell interviene immediatamente per chiedere agli avanti di dargli un pallone da mischia, il secondo in tutta la partita nella metà campo inglese.
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Da quella mischia Russell sa già cosa fare, analizzando lo schieramento degli avversari, che lasciano il solo estremo Steward a coprire dietro la linea difensiva, Marchant a coprire la chiusa e quattro giocatori in linea dal lato aperto, con Max Malins particolarmente stretto per non dare a Stuart Hogg la possibilità di ricevere il pallone dietro la schiena dei due centri e debordare all’esterno con la sua classica linea di corsa che infiniti danni inflisse a qualsiasi squadra si sia parata di fronte alla sua achillea furia.
Col destro, l’apertura pennella un passaggio perfetto al piede per Duhan van der Merwe, che ha mantenuto il massimo della larghezza possibile. Quella capacità di disegnare calci-passaggi così perfetti è una peculiarità unica di Russell.
Van der Merwe riceve in velocità e fa quello che sa fare meglio. Siede Malins, impegna Steward e Daly nel placcaggio. Improvvisamente, tutta la linea dei trequarti dell’Inghilterra si trova all’interno dei quindici metri laterali: stoppando il video incorporato sopra a 9:51, vedrete come Ford sia in asse alla ruck, Young è schierato da prima guardia e Slade da primo uomo in piedi. Come illustrato nell’immagine, Marchant è dietro la linea difensiva, a coprire un eventuale calcio, ma nella parte centrale del campo.
Quello che Russell vede mentre si svolge l’azione, però, è quello che lo convince definitivamente a mettere in aria una seconda pedata: la difesa inglese, dopo la mischia iniziale, non ha pensato di sostituire i giocatori della prima linea con almeno un avanti più alto e più rapido, come la terza linea dal lato chiuso.
Il nuovo calcio, sempre col destro, è diverso: invece di una parabola leggera che serva il compagno sulla corsa, Russell alza un calcio potente, che arrivi a destinazione con una parabola più impennata.
Quando a 9:57 la telecamera segue il calcio di Russell, si possono notare Stuart, Marler e Cowan-Dickie, uno accanto all’altro. Il calcio di Russell vuole sfruttare quindi un mismatch di rapidità e abilità specifiche. Cowan-Dickie nega colpevolmente a Graham la gioia della marcatura e riceve giustamente la penalità che sarà inflitta: 7 punti e cartellino giallo.
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Il povero Luke aveva giocato un’ottima gara fino a quel momento, con tante cariche palla in mano, solido in mischia chiusa e preciso in rimessa laterale. Si era anche inventato un ottimo grubber nell’angolo che aveva messo in difficoltà Hogg qualche minuto prima.
In quel momento, concentrato sulla necessità di non concedere nulla alla Scozia, non ha avuto la lucidità necessaria per realizzare che concedere 5 punti sarebbe stato meglio di concederne 7 e andarsene in panchina per 10 minuti. Un calcolo difficilissimo da fare mentre stai cercando le energie residue per opporti a una situazione nella quale sei stato messo sotto la lente d’ingrandimento dalla sagacia di uno dei migliori mediani di apertura al mondo.
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