Il presidente federale netto in un’intervista al Midi Olympique prima di Francia-Italia
Torniamo indietro di qualche giorno: venerdì, all’antivigilia della prima partita degli Azzurri nel Sei Nazioni 2022 con la Francia, il presidente federale Marzio Innocenti ha rilasciato una lunga intervista al Midi Olympique in cui ha fatto il punto della situazione sul momento che sta vivendo il rugby italiano.
Particolarmente interessanti, in mezzo alle altre risposte sulle solite voci di un’esclusione dell’Italia dal Sei Nazioni (smentite nei giorni scorsi anche dal CEO del Torneo Ben Morel) e sulle aspettative per il prossimo futuro, le risposte date dal numero uno FIR sulle franchigie impegnate in URC, e in particolare sulle Zebre, e su una prossima riforma del massimo campionato.
Rispondendo a una domanda sui risultati deludenti del Benetton e della franchigia di Parma nell’ex campionato celtico, Innocenti ha detto: “Si deve fare un distinguo. Treviso ha risultati soddisfacenti. D’altra parte è una squadra che ci dà 23 dei 31 atleti impegnati nel gruppo allargato per il Sei Nazioni. La nostra intesa è perfetta.”
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“Dall’altro lato, le Zebre hanno problemi continui, a cominciare da delle sfortune finanziarie. Faticano a trovare le stesse risorse del Benetton. Stagnano a un livello mediocre e bisogna dire chiaramente che non ci sono di grande utilità. Prevedo una revisione generale di tutto questo.”
“Bisogna dire che il Benetton poggia sulla tradizione di un club preesistente e ha costruito su questa base. Le Zebre a Parma non hanno questo passato. In Italia siamo ancora attaccati alla cultura di club. Le Zebre non hanno ragion d’essere e identità sufficienti, non rappresentano nessun territorio.”
Una dichiarazione che sembrerebbe riportare alla ribalta la questione su un’eventuale spostamento della seconda franchigia italiana impegnata nello United Rugby Championship a Padova, dove il Petrarca ricalca il modello delineato da Innocenti nella sua risposta.
È la prima volta, però, che il presidente si esprime così chiaramente, spingendosi a criticare apertamente l’utilità delle Zebre al rugby italiano.
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Alla fine dell’intervista al quotidiano sportivo francese, specializzato nel parlare di palla ovale, Innocenti ha poi risposto ad una domanda sulla riforma più urgente che prevede, riprendendo un punto del suo programma elettorale: “Bisogna che i nostri club facciano veramente formazione, invece di prendere stranieri o reclutare i giocatori della squadra accanto senza avere il budget adeguato.”
“C’è una riforma indispensabile da fare: ridurre il numero dei club di élite e adottare un sistema di “licenze” per obbligarli ad adottare alcuni principi di governance, come d’altra parte fa il calcio.”
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