Il prossimo torneo dell’emisfero australe continua a cambiare il suo svolgimento e potrebbe vedere le mischie disarmate
Ogni settimana a quanto pare è buona per un nuovo stravolgimento nel Super Rugby, torneo il cui inizio è calendarizzato per il 18 febbraio ma che viene stravolto continuamente dalle regole soprattutto neozelandesi. Si è partiti con lo stravolgimento della formula, che passa quindi da scontri tra franchigie australiane e neozelandesi a un inizio diviso letteralmente in due: nelle prime settimane infatti ogni squadra rimarrà nella propria nazione di appartenenza, quindi si valuterà come proseguire.
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Per i match tran-tasman infatti le limitazioni sugli ingressi in Nuova Zelanda potrebbero costringere le franchigie di quest’ultimo paese a un trasferimento di massa in Australia per la seconda parte di stagione, dove giocare in una bolla.
A proposito di bolle, le sei franchigie neozelandesi o che comunque fanno base in quel paese, sono già state trasferite a Queenstown, città dell’Isola Sud nella provincia di Otago. Qui tutti i giocatori (35 per squadra) e i vari staff tecnici vivranno blindati in una bolla e giocheranno almeno per le prime tre settimane distribuendosi, a livello di partite, tra Queenstown e Dunedin (inizialmente si era parlato anche di giocare al Rugby Park di Invercargill).
Non è però finita, perché in una Nuova Zelanda in cui ogni provincia ha il “codice rosso” per l’emergenza sanitaria, si è valutato anche un altro problema: e se ci fossero degli infortuni e fosse necessario convocare qualche altro giocatore? Difficile, praticamente impossibile spostarsi, quindi ecco l’ultima stranezza proposta dal Super Rugby: si parla infatti di disputare mischie no-contest per tutto l’arco degli 80 minuti di gara, così da evitare rischi per i giocatori di prima linea che sarebbero quelli più a rischio infortuni. Va specificato che, in base alle normative di World Rugby, una partita non può cominciare con una mischia no-contest, ma nell’emisfero sud sembrano voler insistere nel chiedere un’esenzione temporanea a questa regola vista la situazione mondiale.
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Intanto sono stati registrati diversi positivi all’interno del gruppo squadra dei Reds con James O’Connor, Hunter Paisami, Tate McDermott, Jordan Petaia e Jock Campbell che sono in isolamento così come l’allenatore Brad Thorn. Insomma, non è ancora iniziato ma sembra che il Super Rugby Pacific edizione 2022 abbia davanti a se un muro di difficoltà.
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