Il “Doc” ha passato la palla. E’ stato un azzurro fra le rappresentative giovanili e il responsabile medico della nazionale fra il 1996 e il 2004
Il “Doc” Vincenzo Ieracitano ha passato la palla. A rendere nota questa triste notizia per tutto l’universo italiano ovale è stata la FIR con una nota pubblicata sul suo sito ufficiale.
Nato a Genova, nel 1954, il Professor Ieracitano, laureato in Medicina e Chirurgia (specializzato in chirurgia generale) era stato un flanker nelle fila del Cus Genova negli Anni’70 ed’80 e un Azzurrino con le rappresentative l’U19, l’21 e l’U23 dell’Italia, prima di diventare – dal 1996 – il medico della Squadra Nazionale, carica che ha ricoperto sino al 2004; coordinando poi negli anni la gestione medica della Nazionale “A”, dell’Emergenti e dell’Under 20 con cui nel 2013 ha vinto il Junior World Rugby Trophy.
Di recente invece, nel 2021 per la precisione, era stato insignito – insieme ai colleghi delle altre federazioni membre del Board di Guinness PRO14 – del Chairman’s Award 2021, in virtù delle grandi sfide sostenute sin dalle prime fasi della difficile battaglia sanitaria per garantire la ripresa in sicurezza della manifestazione, con rigorosi protocolli sanitari.
La redazione di Onrugby, cosi come fatto dalla FIR, si stringe alla famiglia, ai figli Giulia e Giovanni, e al CUS Genova, club di cui è stato anche giocatore e dirigente.
“Vincenzo – ha affermato ricordandolo il medico federale, dott. Niccoló Gori – ha coinvolto e avvicinato al mondo del rugby tanti, tantissimi giovani medici, trasmettendo loro la passione per il Gioco, il mettersi completamente a disposizione delle atlete e degli atleti. È stato un amico e una figura di riferimento per tante generazioni di Azzurri e, con i suoi incarichi internazionali, ha contribuito a rendere il rugby uno sport più sicuro, partecipando al gruppo di lavoro per la prevenzione dei traumi cranici. Mi mancherà e ci mancherà”
In memoria di Vincenzo Ieracitano, il presidente federale Marzio Innocenti ha disposto che venga osservato un minuto di silenzio nel fine settimana su tutti i campi d’Italia.
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