L’apertura degli All Blacks: “Mi svegliavo ma non ero riposato, come dopo una sbornia”
La questione dei colpi alla testa e dei rischi derivati dalle commozioni cerebrali resta sempre, purtroppo, al centro dell’agenda rugbistica mondiale. L’ultimo ad esporsi sul tema è stato Beauden Barrett, che all’Equipe ha raccontato di aver concretamente temuto di dover mettere fine anzitempo alla propria carriera, dopo una brutta concussion subita nella sfida di novembre tra All Blacks e Irlanda.
“Durante l’inverno ho sofferto di mal di testa per il 90% del tempo – ha detto il neozelandese -. Pensavo sarebbe stata la fine della mia carriera, sembrava di essere perennemente in una bolla: mi sentivo stanco e pigro tutto il giorno, e pur provando di tutto per stare meglio non ci riuscivo. Quando ti svegli dovresti essere fresco e riposato, invece io mi sentivo come dopo una sbornia. Ho cercato di godermi le vacanze di Natale e il tempo in famiglia, non volevo far preoccupare i miei cari, ma non mi sentivo bene”.
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Per Barrett, che vanta oltre 100 presenze con la maglia degli All Blacks, la situazione sembra essere migliorata: “I mal di testa sono diventati più rari, col tempo poi ci si abitua. Riprenderò gradualmente gli allenamenti col contatto fisico, e spero fra tre settimane di essere in campo”.
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