Sapore amaro per non aver raccolto neanche un punto di bonus, ma l’attitudine e la prestazione fanno ben sperare per la sfida agli Sharks
Il Benetton Rugby torna da Glasgow con un amaro verdetto: per i Warriors ci sono quattro punti i classifica, per i Leoni nessuno.
Questo comporta che Connacht possa mettere la freccia e superare i biancoverdi in classifica generale, lasciandoli provvisoriamente fuori dalla zona playoff, anche se i Leoni hanno una partita da recuperare su Edimburgo, Ospreys e lo stesso Connacht.
Allo Scotstoun è andato un po’ tutto storto, ma non nel modo in cui si pensava sarebbe potuto andare: i padroni di casa partivano nettamente favoriti sulla carta, visto il recente risultato sul Munster e un XV titolare che, in tempi di molteplici assenze per il Sei Nazioni, faceva impallidire quelli di molte altre formazioni blasonate dello United Rugby Championship.
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Il Benetton, da par suo, opponeva un gruppo molto giovane, talentuoso ma inesperto, che avrebbe dovuto far leva sugli elementi di maggior esperienza. Solo che il capitano di giornata Irné Herbst era costretto ad uscire dopo pochi minuti, messo KO dal fuoco amico e nello specifico da un colpo ricevuto dal compagno di reparto Carl Wegner in occasione di un placcaggio raddoppiato.
La perdita di Herbst sarebbe stata sola la prima delle sfortune di una notte dove, alla fine, il Benetton si concede il lusso di rammaricarsi di non aver portato a casa punti in classifica. Dopo lo scambio iniziale di schermaglie fra i due numeri 10, entrambi argentini in esilio con in tasca la speranza di essere notati da Felipe Contepomi, coach al Leinster principale candidato alla panchina della nazionale sudamericana, il Benetton metteva in mostra il proprio carattere con una prestazione difensiva di prim’ordine.
Quello che è mancato è stato il contraltare: dopo aver subito l’8-3 al termine di una prolungata fase di pressione avversaria, il Benetton ha passato la seconda metà del primo tempo stabilmente installato nei 22 metri avversari senza riuscire a segnare neanche un punto.
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Frustranti i continui errori gestuali, incentivati da un inclemente pioggia battente che ha costretto la partita a un estenuante confronto fra i due pacchetti di avanti. Il gioco nello spazio, infatti, era quasi impossibile, come dimostrato anche dai Glasgow Warriors, stranamente rinunciatari in fase offensiva. In due occasioni, poi, il Benetton falliva la marcatura ad un passo dalla linea, perdendo l’ovale con Gallo e Bell. Per contro, bravi i Warriors a rimanere sempre disciplinati e non concedere mai la possibilità agli ospiti di accorciare passando per la via dei pali.
L’imprecisione sul lato offensivo è stata una delle chiavi della partita, che si è decisa poi a ridosso dell’ora di gioco. In avvio di ripresa Glasgow ha incrementato la pressione offensiva, ma è più volte rimbalzata sul muro tirato su da una difesa biancoverde di impressionante intensità.
Lorenzo Cannone, uno dei migliori fino a quel momento, ha commesso però una leggerezza, prendendosi un giallo per un placcaggio pericoloso a gioco fermo dopo una rimessa laterale a cinque metri dalla propria linea di meta dove l’arbitro Frank Murphy aveva appena salvato l’imprecisione del lancio di Giacomo Nicotera decretando un calcio libero in favore del Benetton, visto che il blocco di Glasgow era andato in aria prima che il pallone lasciasse le mani del tallonatore.
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È stato il momento cruciale dell’incontro. Il Benetton, che nel frattempo oltre a Herbst aveva perso per strada anche Lazzaroni (infortunio alla spalla al 36′) e Wegner (uscito per infortunio al 54′) ha resistito a oltranza con Meggiato e Izekor, due terze linee, in seconda. Jack Dempsey, l’ex Wallaby numero 8 degli scozzesi, è infine riuscito a sfondare.
Il Benetton ha poi chiuso l’incontro con una formazione per lo meno sperimentale, con Alessandro Garbisi a fare gli straordinari all’ala per un quarto infortunio che ha costretto a uscire Joaquin Riera e Ratuva Tavuyara spostato centro.
Nelle ultime azioni offensive, alla disperata ricerca di una marcatura che sarebbe valsa un prezioso bonus difensivo, proprio il giocatore figiano commetteva una serie di errori non in linea con la totale abnegazione messa in campo dal resto della squadra.
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Adesso il difficile per il Benetton è cercare di recuperare i giocatori in infermeria e quelli perduti durante l’incontro per poter mettere in campo i 23 più competitivi possibile nell’importantissima sfida contro gli Sharks di sabato prossimo a Monigo, contro una concorrente diretta per i playoff.
La franchigia di Durban è una vera e propria corazzata infarcita di Springboks, ma il Benetton può comunque poggiare su quanto mostrato dalla truppa dei giovani in campo allo Scotstoun. Manuel Zuliani e Lorenzo Cannone, giallo a parte, sono stati autori di una prova difensiva matura e notevole, unendo alla doppia cifra di placcaggi anche il continuo lavoro di disturbo delle operazioni nel punto d’incontro.
Ottima anche la prova dell’altro classe 2001 Matteo Meggiato e di Filippo Drago, distributore automatico di sberle in mezzo al campo. Anche se può migliorare in alcuni aspetti, soprattutto offensivi, Alessandro Garbisi ha impressionato per la capacità di rimanere in campo per 80 minuti dimostrando di essere al livello della competizione a 19 anni, buttando tutto il carattere e l’attitudine possibili anche nelle situazioni di placcaggio dove le dimensioni fisiche lo penalizzano.
Insomma, anche se la partita di Glasgow è stata imperfetta e sfortunata, c’è di che essere ottimisti per un Benetton che possa continuare a lottare per entrare nel novero delle prime 8 come il leone che porta sul petto.
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