Lamaro non commenta. Il capitano irlandese O’Mahony: “È vero che bisogna controllare l’altezza del proprio placcaggio ma non credo ci fosse volontarietà in quel contatto”
DUBLINO L’episodio più affrontato dai giornalisti, anche dopo la gara, è il rosso a Faiva, ma alla fine ne parlano più gli irlandesi che gli italiani. Kieran Crowley inizia spiegando alcuni particolari sulle regole della composizione del foglio gara squadra.
Leggi anche: Sei Nazioni 2022: Irlanda-Italia dura 19 minuti, poi azzurri in 13: finisce 57-6
“Non si possono nominare più di due tallonatori nel foglio – spiega –. Al momento del rosso non mi sono sentito di mettere un pilone che non ha mai giocato da tallonatore in quella posizione. Lucchesi aveva una lussazione alla spalla e non aveva nessuna possibilità d rientrare. Le regole del rugby sono queste, sono state cambiate alcuni anni fa, se non sbaglio su richiesta dalla Francia. Ci siamo semplicemente trovati in una situazione fuori dal nostro controllo”.
Interrogato sui primi 20 minuti, nei quali gli azzurri avevano fatto vedere delle belle cose, il tecnico azzurro si mostra insoddisfatto: “È vero che nei primi 19 minuti siamo andati abbastanza bene ma anche in quel frangente la velocità dell’attacco irlandese ci ha messo in difficoltà più di una volta. Ci siamo trovati più di una volta sbilanciati rispetto alla linea della difesa. In questo senso ci sono aspetti da rivedere e migliorare prima della partita con la Scozia”.
Il commento di capitan Lamaro sull’episodio: “Ci siamo trovati in una situazione difficile. In quel momento francamente non sapevo cosa dire, ci siamo adattati meglio che potevamo. Abbiamo cercato di rimanere in piedi più spesso e più persone che potevamo per riuscire a difendere al meglio. Tuttavia quando loro riuscivano a giocare con ritmo e prendono lo spazio riuscivano a segnare, come infatti è successo”.
Lamaro poi non parla del rosso, nonostante venga stimolato. “L’arbitro ha preso una decisione, non credo di dover rilasciare delle dichiarazioni su questo episodio”.
Leggi anche: Perché l’Italia è rimasta in 13 contro l’Irlanda?
In suo aiuto viene Peter O’Mahony, capitano irlandese, che a BBC dice: “Credo che i rossi come questo non facciano del bene al gioco. È vero che bisogna controllare l’altezza del proprio placcaggio ma non credo che ci fosse volontarietà in quel contatto”.
Anche Farrell concede l’onore delle armi agli azzurri: “Fino al rosso la difesa italiana era molto aggressiva e ci metteva in difficoltà in molti raggruppamenti. Poi hanno cercato di rallentare la partita, come ogni squadra nella loro situazione avrebbe fatto. Alla fine abbiamo segnato 9 mete ma ci sono ancora molte cose da sistemare e migliorare”.
Damiano Vezzosi
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.