Sei Nazioni 2022: le pagelle di Irlanda-Italia

Una partita difficile da giudicare, nella quale gli azzurri hanno dato l’anima. Ioane e Nemer i migliori tra gli italiani, Lowe ritorna col botto, Sexton entra e incanta

Sei Nazioni 2022: le pagelle di Irlanda-Italia (Ph. Federugby)

Sei Nazioni 2022: le pagelle di Irlanda-Italia (Ph. Federugby)

Non è facile giudicare una partita del genere, per tanti motivi. Difficile costruire qualcosa e ancor di più difendere in 13 (e poi 12) contro 15, contro un avversario così, a Dublino. L’Italia ha messo in campo tutto quello che aveva, prendendo e dando botte fino alla fine nonostante il punteggio e il contesto: anche solo per questo, i ragazzi andrebbero tutti promossi a pieni voti.

Certo, il 57-6 preso in Irlanda fa male, ma va inserito nel contesto di un match veramente fuori da ogni logica. Dal punto di vista del risultato la partita è esistita fino al minuto numero 20, quando il rosso a Faiva e un regolamento molto severo hanno di fatto escluso gli azzurri dalla corsa al successo. Poi è stata sofferenza pura, con l’Irlanda che ha raggiunto il punto di bonus alla fine del primo tempo e ha gestito il vantaggio, aumentandolo poi nella ripresa, complice anche l’ingresso di un Sexton in versione stellare.

Le pagelle dell’Italia

Edoardo Padovani 5.5 – Rispolvera la bombarda dei bei tempi. Sbaglia il placcaggio su Lowe nella meta che apre la strada all’Irlanda, ma giocare estremo in 13 contro 15 dovrebbe essere inserito tra gli sport estremi.

Pierre Bruno 6 – Volenteroso, esagera in un’occasione (prendendo un fallo) ma prova a creare qualche quesito alla difesa irlandese. Esce dopo 20 minuti. Sufficienza di stima.

Juan Ignacio Brex 5 – Presente come sempre, ma meno preciso del solito in difesa, anche con l’Italia in 15. In attacco non riesce a fare la differenza, ma non è la sua specialità.

Leonardo Marin 6 – Schierato centro per la prima volta a livello internazionale, non ha molte occasioni per fare la differenza. In attacco ci mette del suo e anche in difesa regge, pur con qualche errore, ma il ragazzo ha le potenzialità per fare il secondo play ed è un esperimento che andrà sicuramente riprovato.

Monty Ioane 7 – Solito combattente, mette l’anima in difesa e nonostante l’inferiorità numerica prova a rendersi pericoloso anche in attacco. E quella con Hansen è stata una bella sfida (vinta dall’azzurro) che avrebbe meritato una partita vera come palcoscenico. Non gli si può chiedere di più.

Paolo Garbisi 5.5 – Fa venire i brividi a mezza Italia (e anche a un po’ di gente dalle parti di Montpellier) quando zoppica e sembra dover uscire, poi si riprende e gioca fino alla fine. Non è stata la sua miglior giornata, ma la partita era quello che era.

Stephen Varney 4.5 – Vero che all’Italia è andato tutto male, ma il giovane mediano continua a sembrare l’ombra di sé stesso.

Toa Halafihi 6 – Come Bruno, sufficienza di stima per una partita finita troppo presto e in cui, come sempre, stava mettendo tutta la sua carica.

Michele Lamaro 6.5 – Da capitano ci mette la faccia e l’anima. Placca anche l’aria, incita i compagni, si prende delle piccole soddisfazioni e tiene la barra dritta fin quando possibile.

Giovanni Pettinelli 6 – Non era l’esordio che si aspettava, ma come gli altri lotta fin quando le gambe lo permettono.

Federico Ruzza 5.5 – Prova a rimanere nel vivo del gioco, ma è dura anche per lui.

Niccolò Cannone 5 – Un passo indietro, con tutte le attenuanti del caso, rispetto alle prime due partite.

Pietro Ceccarelli 5.5 – Anche lui fa quello che può. Ci mette fisico ed esperienza.

Gianmarco Lucchesi s.v. – Esce dopo otto minuti. Era stato tra i migliori azzurri nelle prime due partite. Tanti auguri per il rientro.

Danilo Fischetti 6.5 – La solita furia in mezzo al campo. Tra i migliori degli azzurri, anche nella tempesta del secondo tempo.

Hame Faiva 4 – Al netto del giudizio sulla decisione arbitrale, il rosso preso per un fallo evitabile e inutile (e senza altri tallonatori disponibili) pesa, e non può essere altrimenti.

Ivan Nemer 7 – Una gran partita da parte del pilone italo-argentino, che oltre a lavorare per tre in mezzo al campo si ritrova anche a dover lanciare in touche. E tutto sommato, nonostante le difficoltà, ne esce più che dignitosamente.

Tiziano Pasquali 5 – Dentro a inizio secondo tempo, quando la partita ormai è compromessa. I troppi errori non migliorano la situazione.

David Sisi s.v. – Entra quando i buoi sono già scappati.

Manuel Zuliani 5.5 – Il ragazzo ha futuro e si vede, al di là di qualche errore.

Braam Steyn 5 – Ci mette l’esperienza, ma è poco brillante. E il suo fallo ingenuo lascia gli azzurri in 12.

Alessandro Fusco 5.5 – Elettrico, ci mette voglia e carica e mette anche in relativa difficoltà la difesa irlandese, ma il calcio stoppato gli abbassa inevitabilmente il voto.

Marco Zanon s.v. – Entra tardi, può fare poco.

Le pagelle dell’Irlanda

Michael Lowry 7, Mack Hansen 5.5, Garry Ringrose 6.5, Robbie Henshaw 6.5, James Lowe 8, Joey Carbery 6, Jamison Gibson-Park 7, Caelan Doris 6, Josh van der Flier 8, Peter O’Mahony 7, Ryan Baird 7, Tadhg Beirne 6.5, Tadhg Furlong 6.5, Dan Sheehan 7, Andrew Porter 6.5

Rob Herring 6.5, Dave Kilcoyne 6, Finlay Bealham 6, Kieran Treadwell 6.5, Jack Conan 6.5, Craig Casey 7, Johnny Sexton 7.5, James Hume 6.5

Francesco Palma

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