World Rugby torna sulla meta di Jonny May contro l’Italia

Il caso è stato nuovamente analizzato in un chiarimento ufficiale sulle regole dopo una delle mete segnate nel Super Rugby Pacific

Jonny May contro l’Italia nel Sei Nazioni 2021 – ph. Adrian DENNIS / AFP

A un anno di distanza, si torna a parlare della meta di Jonny May contro l’Italia dopo alcuni chiarimenti in proposito da parte di World Rugby.

In Inghilterra-Italia del Sei Nazioni 2021 l’ala dell’Inghilterra segnò una meta ad alto tasso di spettacolo volando letteralmente sopra il tentativo di placcaggio di Luca Sperandio.

Segnata subito prima dell’intervallo, fu la meta che mise praticamente la parola fine all’incontro, passando dal 15-8 maturato fino a quel momento a un 20-8 a fine primo tempo che gli Azzurri non avrebbero più avuto modo di rintuzzare, chiudendo poi l’incontro sul 41-18.

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Si parlò molto, un anno fa, della liceità del balzo acrobatico di May. Il regolamento proibisce a un giocatore di tentare di saltare il placcatore. Un gesto che potrebbe risultare pericoloso per entrambi i giocatori coinvolti. Tuttavia permette di saltare per tentare di segnare una meta. L’arbitro del match del 2021, lo scozzese Mike Adamson, finì per considerare la fattispecie come afferente al secondo caso e aggiudicò la segnatura.

Se ne riparla perché World Rugby, nella giornata di martedì, ha pubblicato un chiarimento sulle regole relativo ad un’azione andata in scena nel Super Rugby Pacific. Pita Gus Sowakula, numero 8 dei Chiefs, ha segnato una meta dopo aver letteralmente saltato un placcaggio di Aaron Smith come un provetto ostacolista dell’atletica leggera.

La federazione internazionale ha reso noto che la meta avrebbe dovuto essere annullata. Al quesito, posto da New Zealand Rugby, è stato infatti risposto: “saltare un potenziale placcatore è considerato gioco pericoloso. Anche se non c’è contatto, crediamo che questo atto contravvenga alla regola 9.11 e vada in direzione contraria al focus generale del gioco sul player welfare.”

“In questo specifico caso la sanzione avrebbe dovuto essere un calcio di punizione contro il portatore di palla.”

La stessa federazione neozelandese ha posto il quesito in contrapposizione con quanto accaduto nel 2021 in Inghilterra-Italia, dove Jonny May ha invece saltato il placcaggio, ma in un unico movimento, senza prima riatterrare, ha anche segnato la meta.

La risposta di World Rugby è stata la seguente: “Un portatore di palla può tuffarsi per segnare una meta. Da un punto di vista di equità, se ciò accade, un difensore può allo stesso tempo cercare di compiere un placcaggio legale su quel giocatore. Come precedentemente stabilito, saltare per evitare un placcaggio deve essere considerato gioco pericoloso e sanzionato di conseguenza anche se non avviene nessun contatto tra i giocatori.”

“La salute dei giocatori deve rimanere il principale fattore decisionale per i direttori di gara in queste rare situazioni. In occasioni come quelle di questa straordinaria circostanza, che comprende grande abilità e destrezza da parte di un giocatore, gli ufficiali di gare devono prendere una decisione su quali azioni siano accadute e se ci sia un qualsiasi elemento di gioco pericoloso per il quale una meta non possa essere accordata.”

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“In linea generale, in una situazione di possibile marcatura di una meta, se l’azione è considerata un tuffo in avanti per segnare, allora deve essere permessa. Se si considera che il giocatore sia saltato per evitare o saltare un potenziale placcaggio, allora è gioco pericoloso.”

La risposta alla seconda questione lascia dunque un alto grado di discrezionalità in mano agli uarbitri in casi grigi e obiettivamente difficili da normare come quello della marcatura di Jonny May.

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