Il pullman della squadra ha viaggiato fino al confine tra Ungheria e Ucraina per portare in Italia le famiglie dei giocatori del club di Kiev
“Se raccontiamo di essere una grande famiglia, è in questi frangenti che abbiamo la possibilità di dimostrarlo” ha detto Michele Dalai, il presidente delle Zebre, commentando il passaggio dalle parole ai fatti della franchigia ducale, che ieri ha completato le operazioni per l’arrivo in Italia di 49 persone ucraine in fuga dall’invasione russa, tutte familiari dei giocati del RC Polytechnic, club di Kiev.
L’autobus delle Zebre era partito dalla Cittadella di Parma, sede della franchigia, nella giornata di sabato. Si è recato a Barabas, località di confine fra Ungheria e Ucraina, dove è avvenuto l’incontro con i familiari dei giocatori, che avevano a loro volta lasciato negli scorsi giorni la capitale. A bordo del pullman si trovavano Mariya Levytska, interprete, e Nicola Aimi, infermiere specialista, che hanno contribuito in maniera decisiva alla riuscita dell’operazione.
Nella giornata di lunedì 7 marzo l’autobus ha fatto ritorno a Parma: tutte le persone a bordo sono in buone condizioni. Martedì la maggior parte delle famiglie si sposterà a Corniglio, piccolo comune della provincia di Parma vicino al confine con la Toscana, dove potranno essere ospitate in una struttura messa a disposizione dalla municipalità.
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L’operazione, promossa e diretta dalla dirigenza delle Zebre, è stata sostenuta dai principali sponsor del club, mentre è stata avviata una raccolta fondi pubblica in favore delle famiglie dei giocatori del Polytechnic.
L’avvio dell’iniziativa è stato raccontato da Michele Dalai sul sito ufficiale della franchigia: “Qualche mese fa un ragazzo ucraino è venuto a vedere una partita delle Zebre e ci ha raccontato della sua squadra, il RC Polytechnic Kiev.”
“Era entusiasta di quello che avremmo potuto fare insieme, delle possibilità che tutte le squadre della Zebre Family avrebbero potuto dare ai giocatori.”
“Le cose sono cambiate nelle ultime settimane. Un dramma spaventoso ha travolto tutti quei ragazzi e le loro famiglie, il mondo si è ribaltato e molti di loro in questo momento lottano per sopravvivere. Quello che non è cambiato e non cambierà è la nostra Famiglia, che ora deve allargarsi e fare spazio. Accogliere. Donare.”
“Ci siamo messi a disposizione di Andriy, Igor e degli altri amici di Kiev per ospitare le loro famiglie finché ce ne sarà bisogno. Nei prossimi giorni un pullman partirà da Parma e aspetterà i familiari dei ragazzi, le loro mogli, i figli, le madri. Non loro, purtroppo, perché resteranno in Ucraina a combattere, per scelta e per necessità.”
Dalle parole ai fatti, le Zebre hanno portato a termine quanto promesso con dedizione, impegno e supporto, tramutando in azioni i tanto citati valori del nostro sport.
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