Il capitano dell’Italia ha fatto il punto in casa azzurra verso il delicato match dell’Olimpico contro gli Highlanders
Il capitano azzurro Michele Lamaro è intervenuto in conferenza stampa prima di Italia-Scozia, quarto match degli azzurri nel Sei Nazioni 2022 che sabato andrà in scena all’Olimpico. Il terza linea di origine romana, rispondendo alle domande poste dai giornalisti, è partito dalla difesa mostrata nelle ultime uscite: “Da ormai molto tempo ci stiamo concentrando e stiamo lavorando prima di tutto sull’aspetto difensivo della squadra, perché da quello bisogna partire. Sappiamo però che contro Scozia e Galles sarà importante fare dei passi avanti anche a livello offensivo con un gioco più efficace e un maggior numero di palloni avanzanti”.
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Parlando della partita con la Scozia Lamaro sottolinea come sarà importante trovare dei lanci di gioco che sappiano creare delle difficoltà alla difesa scozzese: “Contro l’Inghilterra e nei primi 20 minuti in Irlanda abbiamo avuto dei buoni momenti con la palla in mano. Ripartiamo da lì, puntando a vincere la battaglia fisica per guadagnare la linea del vantaggio”.
Tornando sull’episodio che ha indirizzato Irlanda-Italia (con gli azzurri rimasti in 13) il capitano italiano lo ha definito chiuso, raccontando di non esserci tornato in settimana ma di come sia grande il rammarico per non aver avuto la possibilità di giocare la partita che si era preparata.
Michele Lamaro ha anche svelato come le nastrature gialloblù apparse durante il match di Dublino non fossero casuali, ma legate al fatto che lui e altri compagni volessero dare un segnale di vicinanza al popolo ucraino che sta soffrendo a causa dell’invasione russa.
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“Domani dovremo dimostrare che la squadra sta crescendo di settimana in settimana – aggiunge Lamaro – sfruttando la rabbia che ci ha lasciato l’episodio avvenuto contro l’Irlanda. Nella difficoltà di quel match abbiamo trovato, soprattutto a livello difensivo, delle soluzioni che poco tempo fa non avremmo potuto attuare”.
Il terza linea italiano ha poi presentato l’esordiente Giacomo Nicotera (“Si fa chiamare Mulo, come i ragazzi triestini. È un giocare estremamente fisico, e rappresenta anche un’ispirazione per il percorso che ha fatto per arrivare fin qui”) e parlato della visita fatta in settimana al Museo del Rugby di Artena: “Quella è stata una bella esperienza, abbiamo respirato la storia e capito quanto sia stato importante il lavoro di tanti nell’avventura dell’Italia ovale. La presenza dei centurioni domani prima del match dovrà servire da stimolo per tutti”.
Tra i centurioni però mancherà Sergio Parisse, rimasto in Francia per aiutare il Tolone in un momento difficile del suo campionato: “Mi dispiace che Sergio non sia qui – chiude Lamaro – perché sono sicuro che avrebbe potuto dare tanto a livello di esperienza e di lavoro con il gruppo. Non sono mai sceso in campo con lui, fosse successo domani sono sicuro che questo avrebbe rappresentato un grande motivo d’ispirazione per me e per tutta la squadra”.
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